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A cura di Tito M. Tonietti
Introduzione
1 Presentazione dell'operaLa Musica contiene la maggior parte degli scritti dedicati da Maurolico all'argomento e conservatici nel manoscritto Paris. Lat. 7462 (A6). Il codice si presenta (cfr. § 6) molto disordinato, anche se è possibile ricostruire una struttura più o meno organica delle parti di cui esso è costituito. Tali parti recano talvolta un titolo (``Musica'', ``Calculus Boetii de Collatione Spaciorum'', ``Scholium super calculum Boetii'', ``Heptachordos Mercurii Lyra'', ``Hexachordum Guidonis'', ``Loci tonorum in lyra septichorda'', ``Regulae contexendi Symphonias'', ``Regula Compositionis'', ``Regula Subtractionis'', ``Species quantitatum rationalium et irrationalium''), talvolta no. Abbiamo scelto di intitolare Musica questa raccolta di scritti anche per l'enfasi grafica con cui a c. 34r di A6 Maurolico intitola la Parte I di questa edizione. Discuteremo dei criteri con cui si è proceduto al riordinamento dei vari scritti nel § 7; osserviamo subito però che la numerazione delle parti --- da I a XIV --- è assente nel manoscritto ed è stata aggiunta editorialmente. Soltanto nella parte II, Maurolico numera 20 proposizioni sul suono e le note consonanti o dissonanti con alcuni corollari. L'opera contiene la teoria che utilizza le proporzioni numeriche, come 1:2, 2:3, 3:4, per scegliere le note con le quali fare musica. Gli intervalli musicali e le proporzioni relative vengono anche collegati ai movimenti dei pianeti e agli effetti relativi sull'animo umano seguendo la cosiddetta musica delle sfere celesti, come illustrato in numerose figure. La Musica ha pochi legami con le altre opere di Maurolico. Come spiegato nell'introduzione a questo volume, il suo rapporto più naturale sarebbe stato con l'aritmetica. Le uniche autocitazioni sono sí una all'``Arithmeticorum 2.o'' ed un'altra al ``compendio euclideo'', ma riguardano un argomento poco musicale come le quantità irrazionali e l'estrazione di radice. Maurolico non cita neanche il proprio compendio da Boezio, nonostante i numerosi riferimenti a questo autore. Tale compendio non compare nella Musica, ma nelle Musicae Traditiones, pubblicate nel 1575 a Venezia negli Opuscula Mathematica, a seguito delle vicende raccontate nell'introduzione generale al volume. Il contenuto della Musica --- come viene spiegato nella stessa introduzione --- va infatti considerato in stretta relazione con le Musicae Traditiones, il che può spiegare l'assenza di riferimenti a testi, come il compendio di Boezio che compaiono invece nel testo poi pubblicato a Venezia. Il periodo nel quale Maurolico scrisse i vari testi che compongono la Musica, stando alle date presenti nel manoscritto, si colloca fra il 1566 e il 1569. 2 Tradizione e novitàL'opera si inserisce nella tradizione delle scuole pitagoriche, la quale era stata codificata all'inizio del VI secolo da Severino Boezio. L'altra, diversa, tradizione alla quale la Musica si riferisce è quella di Guido d'Arezzo, che comincia a partire dal XI secolo. Se la prima è soprattutto teorica, la seconda appare legata anche all'insegnamento e alla pratica dei musicisti. La fonte principale risulta quindi il De institutione musica di Severino Boezio, di cui, come si è qui sopra osservato, Maurolico scrisse un compendio. Di Guido d'Arezzo viene menzionato soprattutto l'icosicordo (insieme all'esacordo). Sembra poco probabile che Maurolico abbia attinto direttamente al Micrologus, perché quella particolare nuova combinazione di note in scala non era stata da Guido chiamata e proposta nello stesso modo. Altri trattati dell'epoca, come quello del Valla1, non contengono l'icosicordo di Guido. Esso non è presente nemmeno negli Elementa musicalia di Jacques Lefèvre d'Étaples (Faber Stapulensis, 1455--1537), che pure costituiscono una delle fonti cui Maurolico attinse, perché l'opera di Le Fèvre d'Étaples viene citata tre volte nella Musica. Per la musica delle sfere, il riferimento citato direttamente è di Cicerone il Somnium Scipionis con cui si conclude il De republica. Nella tabella che segue si riportano gli autori citati da Maurolico, il luogo della Musica in cui sono citati (parte e paragrafo) e una sommaria descrizione dell'argomento della citazione. Boezio risulta l'autore più citato, 14 volte; Guido d'Arezzo, 11; Lefèvre d'Étaples, 3; Cicerone, 2. Di Lefèvre d'Étaples si citano gli Elementa musicalia, in due casi menzionando con precisione il numero del libro e del paragrafo, in tutti e tre per criticarlo. Boezio viene citato con relativa precisione solo tre volte, due dalla Musica e una dall'Arithmetica. Anche in questi casi, Maurolico esplicita o sottintende critiche. Quando non vuole distinguersi, il più delle volte Maurolico limita il riferimento al solo nome. Questo è il caso di Guido d'Arezzo. Ma forse gli mancava qui anche il testo scritto relativo cui riferirsi e la tradizione gli era arrivata altrimenti. Il riferimento a Pitagora resta legato a un contesto di miti. Infine, né di Tolomeo, né di Aristosseno sono citate le opere2. Per la maggior parte dei risultati, Maurolico dipende da Boezio, ma non nello stile, essendo il suo particolarmente conciso. Più frequenti appaiono i riferimenti al solo nome dell'autore. È soprattutto per rimediare ad alcuni errori, come spiegato nell'introduzione generale al volume, che Maurolico introduce alcune novità rispetto alle fonti: la nuova ed elegante dimostrazione per calcolare il numero dei comma nel tono; il miglioramento della diseguaglianza per il diesis e l'apotome; un nuovo simbolismo per il calcolo delle proporzioni musicali. Come si è qui sopra osservato, in Lefèvre d'Étaples è assente la considerazione che Maurolico dedica a Guido d'Arezzo. Negli Elementa musicalia non si trova nemmeno la corrispondenza insistentemente ripetuta in tante figure tra le note, i pianeti e i modi. Di essa tratta invece Boezio nella Musica, libro I, 27. Qui si trova riportato sia l'ordine che accoppia i pianeti grandi e lontani (come Giove e Saturno) alle note gravi e quelli piccoli e vicini (Mercurio, Luna) alle note acute, sia l'ordine inverso attribuito a Cicerone. Quest'ultimo è quello preferito da Maurolico3.
Le fonti della Musica di Maurolico
3 Contestualizzazione dell'operaNell'introduzione generale al volume, si è già spiegato come Maurolico si sia interessato alla musica per tutta la vita e come le date presenti nel manoscritto autografo che viene pubblicato in questo volume, consentano di tratteggiare il contesto biografico e culturale della Musica. 4 FortunaLa Musica appare piú come una raccolta di carte e studi non destinata direttamente alla pubblicazione o alla diffusione manoscritta. Essa rimase fra le carte degli eredi di Maurolico per confluire poi nella biblioteca di Colbert e di lí nella Bibliotheca Regia di Francia. Non sembra dunque che sia stata utilizzata da altri. Soltanto le parti in comune con le Musicae Traditiones e qui stampate ebbero impiego nei Collegi della Compagnia di Gesú Gesuiti come risulta dalla Bibliotheca Selecta del Possevino, già ricordata nell'introduzione a questo volume. Esiste tuttavia la possibilità che alcune parti delle Musica siano state viste e studiate da Cristoforo Clavio durante il suo soggiorno messinese del 1574; anche per questo punto rinviamo all'introduzione al volume. Sembra che Marin Mersenne abbia manifestato interesse per le opere di Maurolico [Moscheo 1988b, pp. 79-80, 83-85, 146-147], ma nella sua Harmonie Universelle4, non compaiono tracce delle carte musicali mauroliciane. È un elemento che induce a supporre che il manoscritto della Musica sia arrivato nella Bibliotheca Regia solo in un'epoca successiva5. 5 RingraziamentiSi ringraziano Alessandra Simonini, per aver collaborato alla trascrizione iniziale del manoscritto, e Alessandra La Spina per l'aiuto fornito nella scrittura dell'edizione elettronica. 6 TestimoniCome già accennato, la Musica è tramandata da un unico testimone autografo: Paris, Bibliothèque Nationale, Lat. 7462 (siglum A6). Il Par. Lat. 7462 è stato descritto in [Moscheo 1988b, pp. 171-174], ove si trova trascritta la pagina biografica iniziale (pp. 529-530). Poche pagine sono trascritte anche in [Pugliatti 1951]. Il manoscritto appare rilegato in due punti con lo spago. Esso ha dimensioni irregolari: largo in alto 11 cm, in basso 11,5 cm; alto a sinistra 15,7 cm, a destra 16 cm. Cod. Colb 6302. Regius 6596/44. Contiene il timbro rosso della Bibliotheca Regia. Diamo una sintetica descrizione delle carte:
6.1 Considerazioni particolariLa tavola 2 sta parte in 6v, parte in 7r. Il testo delle carte 6v e 7r si presenta come singolarmente composito. Di esso è stato rimontato di seguito il discorso principale aggiungendoci le righe presenti in fondo alle carte 6v e 7r. Al testo della carta 8v è stato aggiunto di seguito, poiché segnalato dal rinvio attraverso asterischi, quello della carta 11v. Tra le carte 20v e 27r è stato disegnato un monastero riportato nella figura a.
Fig. a.
Nella carta 29r un riquadro contiene disegni di lettere riportati nella figura b.
Fig. b.
Sullo sfondo delle carte 29v e 30r spiccano disegni di lettere e di animali fantastici riportati nelle figure c e d. Sotto il drago, nella carta 30r, si legge il numero 14231 scritto con inchiostro sbiadito.
Fig. c.
Fig. d.
Dopo le carte 30r e 30v va segnalata una lacuna perché invece nelle Musicae Traditiones, le quali riportano a stampa le carte 29v e 30r, sono presenti ulteriori paragrafi numerati oltre il 20. Traccia della parte mancante resta comunque in fondo alla carta 31r le cui ultime quattro righe si staccano dal resto del testo per il senso e per la qualità dell'inchiostro. Esse sono state dunque riportate subito di seguito alla carta 30r. Il frammento del resto tratta argomenti contenuti anche nei numeri 25, 26 e 27 delle Musicae Traditiones. Il calcoli della carta 30v sono inframezzati da lettere e fregi riportati nella figura e.
Fig. e.
7 Criteri di edizioneCome si vede dalla precedente descrizione, il manoscritto ci è pervenuto gravato da lacune e disposto in un ordine a dir poco casuale. Mancano fogli sicuramente: 1) per completare l'elenco dopo il numero 20 alla carta 30r, 2) per iniziare il discorso alla carta 13r. Tali carte erano certo state riempite da Maurolico e sono andate perdute, a causa delle vicende subite dai suoi scritti, prima di venir rilegate nel Par. Lat. 7462. Altre lacune si possono inoltre percepire rispetto alle intenzioni manifestate da Maurolico al momento di progettare gli scritti sulla musica. Nel manoscritto Par. Lat. 7471 (A13), il quale porta la data 6 maggio 1567, all'interno di uno schema culturale generale con ambizioni universali (l'Index rerum tractandarum), compare, sotto la voce ``In sextum libellum'', una sezione dedicata alla musica, come già si è accennato nell'introduzione al volume:
Tuttavia, tale progetto venne in seguito modificato nel modo seguente, come risulta dalle carte 19r--20v del manoscritto, datate 17 marzo 1569:
Si può quindi verificare quali argomenti di tali elenchi ci siano pervenuti. Alcuni si identificano facilmente all'interno del manoscritto. Tuttavia per ciò che riguarda gli argomenti relativi a:
presenti nel progetto del 1567, ovvero quelli relativi agli ``Instrumentorum authores'' del progetto del 1569 restano nel manoscritto solo le poche e insufficienti righe della carta 30v. Invece nelle Musicae traditiones del 1575 a essi è dedicata l'intera pagina 159. Inoltre, della ``Notularum proportio'', prevista nel 1569, rimane come unica scarsa traccia lo schema presente nella carta 20v. Per contro, nulla di tutto ciò è rintracciabile nelle Musicae Traditiones. Le lacune nel testo e negli argomenti appena descritte sembrano indicare che il manoscritto sia stato ridotto nello stato attuale da vicende le quali hanno bisogno di chiarimenti ulteriori, come già spiegato nell'Introduzione generale al volume7. Inoltre la stessa numerazione delle carte presenta altre lacune. Essa infatti non va d'accordo con lo scorrere del testo. Quando il testo si interrompe la numerazione continua senza lacune: 30r, 30v, 31r. Quando il testo rivela una lacuna, perché alla frase nella prima riga della carta mancano le parole iniziali, la numerazione passa con continuità dall'una all'altra: 12v, 13r. Talvolta, al contrario, il discorso prosegue con continuità da una carta all'altra, ma ora è la numerazione a saltare da 14v a 19r, da 20v a 27r. Qui il salto è addirittura sigillato da un disegno a cavallo delle due carte. Il conto di 36 fogli attribuito nel catalogo Colbert alla segnatura 6302, poi 74628, non corrisponde agli attuali fogli numerati fino al 38. Nel salto da 14v a 19r e da 20v a 27r Maurolico deve aver scritto su fogli già numerati in quel modo. Quindi il manoscritto appare oggi rilegato in una successione molto disordinata la quale dipende dagli eventuali rifacimenti, dalle vicende che lo hanno portato a Parigi, nonché dalla sorte subita in quelle biblioteche. Dipende quindi troppo poco dalle intenzioni originali di Maurolico. Per questo nell'edizione non si è potuto seguire la numerazione delle carte come si presenta oggi nel manoscritto Par. Lat. 7462, perché ne sarebbe risultato un testo senza ordine, quasi illeggibile, con salti di ogni genere nel senso e negli argomenti. Si sono invece utilizzati altri criteri, cercando di utilizzare le indicazioni presenti nel manoscritto stesso e il progetto del 1567 dell'Index rerum tractandarum. Infatti il manoscritto, nonostante la confusione delle sue carte, è grosso modo suddiviso in argomenti distinti. L'edizione che qui presentiamo è stata suddivisa in parti, utilizzando, come schema di fondo, l'ordine degli argomenti elencati nei progetti del 1567 e del 1569. Si è seguito inoltre, quando possibile, l'ordine delle date nelle quali Maurolico ha scritto alcune parti. Infatti su alcune carte le ha lasciate indicate ed esse vanno dal 30 dicembre 1566 al 2 settembre 1570. Va notato come tali diversi criteri non siano però risultati in contrasto gli uni con gli altri, ma si siano armonizzati facilmente. Il che sembra indicare che l'ordien cronologico di stesura abbia seguito essenzailmente quello dei progetti. Come risultato, inatteso, ottenuto attraverso la procedura seguita per l'edizione, va segnalato che ora sulla prima pagina, la quale è tuttavia la carta 34r, spicca il titolo MUSICA, evidenziato in lettere maiuscole e accuratamente tracciate nel manoscritto. È stato naturale quindi sceglierlo come titolo per l'edizione. Come risultato generale, abbiamo in tal modo anche potuto rendere il testo meglio leggibile e maggiormente concatenato negli argomenti. Gli inevitabili interventi del curatore resisi ancora necessari qua e là sono stati comunque ridotti al minimo. Le carte del manoscritto sono state riordinate secondo la tabella posta al termine di questo paragrafo. Nella prima colonna si legge la numerazione esistente nel manoscritto, nella seconda gli argomenti relativi secondo i progetti del 1567 e del 1569 come elencati sopra, nella terza le date rimaste; nella quarta abbiamo elencato alcuni titoli, incipit o frasi notevoli i quali ci hanno aiutato nella scelta perché mettono in luce certe concatenazioni nel contesto della scoperta. Ad esempio, Maurolico prima parla a c. 33r dell'eccessiva lunghezza del calcolo di Boezio, per scoprire poi l'errore di Boezio a c. 12r, evitandolo infine con una sua dimostrazione originale a c. 12v. Similmente, a cc. 6v e 7r Maurolico disegna una complessa e alquanto pasticciata tabella con certe proporzioni numeriche per la scala delle note musicali (Tab. 6). Poiché in essa comparivano termini frazionari, scriveva per quale numero moltiplicarli se si fossero voluti ridurre a interi. Nella figura di c. 19r tutti i termini diventano poi interi. In vari punti del mss. Maurolico (cc. 27r, 27v, 28r, 30v, 10r) spinto dal problema tradizionale di dividere (o meno) il tono in due semitoni uguali (cioè di trovare la media proporzionale fra 9 e 8, radice di 72) affronta il problema dell'estrazione di radici quadrate. A cc.36r e 3r classifica grandezze irrazionali. Sono state escluse dall'edizione le carte 1r e 1v, le quali contengono il diario di Castellazzo, e la carta 33v la quale contiene le correzioni al volume sulla storia della Sicilia. È stato anche escluso dalla carta 6r l'elenco dei numeri, i quali si riferiscono a capitoli e a proposizioni contenute in altri testi, perché non è stato possibile identificarli. È inoltre quasi sicuro che non si tratti di testi musicali poiché sono articolati in proposizioni e corollari.
8 FontiBoetius Arith. = De institutione arithmetica libri duo, edidit Godofredus Friedlein, Lipsiae in aedibus B.G. Teubneri, 1867. Boetius Musica = De institutione musica libri quinque, edidit Godofredus Friedlein, Lipsiae in aedibus B.G. Teubneri, 1867. Cicero Somnium = M.T. Ciceronis De philosophia ... Scipionis somnium, quod sex de re publica libri superest, Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri, 1523. Faber Arith. = Jordanii Nemorarii Clarissimi viri Elementa Arithmetica cum demonstrationibus Jacobi Fabri Stapulensis ad Joannem de Ganay senatorem Parisiensem. [1496] Faber Musica = Jacobi Fabri Stapulensis Elementa Musicalia ad clarissimum virum Nicolaum de Haqueville inquisitorium presidentem. [1496] Guido Musica = Guidonis Aretini Opuscula de musica: Micrologus Guidonis De disciplina artis musicae; Guidonis versus de musicae explanatione; Aliae Guidonis regulae de ignotu cantu; Epistola Guidonis a Michaeli Monacho De ignotu cantu, in Scriptores ecclesiastici de musica sacra potissimum a Martino Gerberto in silva nigra abbate, tomus II, Georg Olms Verlagsbuchhandlung, Hildesheim, 1963. 1 Giorgio Valla, De expetendis, et fugiendis rebus opus, Venezia, 1501. 2 Aristosseno, Elementa Harmonica, Rosetta Da Rios (a cura di), Roma, Istituto poligrafico dello stato, 1954; Claudio Tolomeo, Harmonicorum libri tres, Johannes Wallis (cur.), Oxford, 1682. 3 T.Tonietti, Sulla Musica di Francesco Maurolico, in corso di pubblicazione in ``Physis''. 4 M.Mersenne, Harmonie Universelle contenant la theorie et la pratique de la musique, Paris, Sebastien Cramoisy, 1636. 5 Sull'influenza di Maurolico sulle teorie musicali del Cinquecento, cfr. T.Tonietti, Sulla Musica di Francesco Maurolico, cit. 6 [Moscheo 1988b, pp. 475-476]. 7 T.Tonietti, Sulla Musica di Francesco Maurolico, cit. 8 [Moscheo 1988b, p. 462.]
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