4.6 Ripetizioni e trasposizioniUn altro esempio di questa struttura a tre sottocampi è fornito dal modo di trattare un particolare tipo di varianti, la ripetizione. Supponiamo che la tradizione sia costituita da A e B che leggano:
Si darà conto di questa situazione in questo modo:
Come si vede, in questo caso è preferibile passare all'apparato negativo. Per ottenere questo, si utilizzerà una nuova macro, la macro \BIS, e si scriverà in Mauro-TEX:
Come \LACm, \BIS va collocata nel secondo sottocampo, ma in questo caso, dato che si è passati all'apparato negativo, il terzo sottocampo resta vuoto. Potrebbe però avvenire che A abbia la lezione corretta (``triangula''), mentre B legga ``quadrata'', ripetendolo due volte, cioè:
In un caso del genere sarà meglio non utilizzare \BIS, ma scrivere la ripetizione per esteso, utilizzando un apparato positivo:
il che si otterrà, ovviamente, usando \VV nella sua forma di base:
Se però la ripetizione coinvolgesse una porzione di testo piú lunga di due o tre parole, si procederà come indicato nel § 7.1.3. Al capitolo 8 rinviamo invece per quanto riguarda il trattamento delle trasposizioni, soprattutto per quelle che superino le due o tre parole, limitandoci qui ad anticipare che le trasposizioni ``puntuali'' (``il povero cieco''al posto di ``il cieco povero'') dovranno essere trattate utilizzando invece di \VV una macro a lei del tutto simile, \TV{}:
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