8.5.2 Il segreto dell'UnitàNella descrizione dell'esempio si sarà notato che abbiamo dovuto stabilire una corrispondenza fra le lettere a b g e d e i numeri di paragrafo 1, 2, 3, 24, 25. Ciò ovviamente per noi è facile da fare, visto che abbiamo deciso che la frase a corrisponde al numero 1. Ma quando si trascrive o si lavora all'edizione del testo non si può sapere a priori quale sarà il numero definitivo delle \Unit che si vanno introducendo. Il compito di \Unit è quello appunto di generare i numeri di paragrafo: se l'editore aggiunge o toglie un paragrafo, tutte gli altri paragrafi del testo saranno automaticamene rinumerati. Come fare allora a dire all'Mauro-TEX che la tale \Unit corrisponde alla frase a e la tal altra alla frase d? È giunto il momento di svelare un aspetto di \Unit che fin qui abbiamo tenuto accuratamene celato: la sintassi completa di \Unit è:
Le [ ] (a differenza delle {}) rappresentano un campo opzionale, che può essere utilizzato o meno. Se non viene utilizzato, si può tranquillamente evitare di apporre tali parentesi. Anzi, si deve: non avrebbe alcun senso infarcire il testo di parentesi quadre destinate a contenere solo la stringa vuota. Tuttavia il fatto che \Unit[ ] possieda un campo opzionale è ciò che ci permette di risolvere il problema di far ricordare al Mauro-TEX qual'è la prima \Unit del testo che stiamo trattando, quale la seconda, ecc. Basterà inserire nelle [ ] un'etichetta (cosí come si è fatto per far capire a \VV[longa] dove inizia e dove finisce una variante lunga). Le regole per assegnare i nomi alle etichette sono le stesse di quelle che abbiamo elencato nel § 7.1.3:
Svelato questo segreto di \Unit, passiamo a vedere come potrà essere utilizzato.
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