5.4.3 Marginalia con variantiCon le glosse marginali ci si potrebbe trovare di fronte a situazioni piú complesse. Potrebbe infatti avvenire che tali glosse siano state riportate non solo da uno, ma da piú testimoni. In tal caso occorrerà dar conto di eventuali varianti fra i testimoni. Supponiamo ad esempio che la situazione sia la seguente
L'editore naturalmente sceglie come TC dell'annotazione marginale il testo autografo, ma vuole comunque dar conto delle varianti di B. Tale situazione andrà cosí descritta al Mauro-TEX:
Come si vede dall'esempio, è possibile innestare \VV all'interno di \NOTAMARG e dar conto delle varianti. Nel caso si scelga di dare i marginalia in apparato il risultato sarà il seguente:
Si noti che nell'esempio sopra riportato la prima \VV è un'omissione e quindi, per chiarezza, è bene riportare fra parentesi la lezione che B omette. La seconda invece è una variante testuale ``vera'' e si è ritenuto sufficientemente chiaro riportare fra parentesi solo la lezione di B (apparato negativo). Corrispondentemente la codifica delle due \VV è stata:
nel primo caso, mentre nel secondo:
La regola per codificare questi due casi è la seguente:
Come si vedrà nel capitolo 7 (§ 7.1.2.3) questa regola per la costruzione di un ``sub-apparato'' (inserito all'interno di quello principale fra parentesi tonde) verrà utilizzata anche per trattare le varianti lunghe. Se invece si decide di dare il testo del marginale in appendice, la codificazione per mezzo di \VV annidata dentro \NOTAMARG produrrà un appparato normale, come se si stesse facendo l'edizione di un altro testo.
|