5.4.4 Un esempio interessante (in cui si impara anche come trattare gli errata corrige)Si osservi che la regola sopra enunciata può essere utilizzata anche nel caso che il marginale, invece di trovarsi in diversi testimoni, sia stato corretto o integrato da mani diverse dello stesso testimone. Si consideri ad esempio questo caso. Il testo di Maurolico, tràdito da un unico testimone a stampa (S), ha:
In S si trova tuttavia un'annotazione marginale di Clavio, collocata subito dopo ``densiores'' che spiega perché tali raggi dovrebbero essere piú densi:
Tale annotazione claviana contiene un errore, debitamente corretto dalla tabella degli errata di S (che indicheremo con S1, dato che è come se si trattasse del copista (in questo caso il tipografo) che corregge sé stesso):
Si vorrà allora ottenere un apparato di questo genere:
Si osservi che in un caso come questo è necessario avere un subapparato positivo, con ripetizione della lezione di S e di S1 fra parentesi. Sfruttando la regola enunciata qui sopra, si potrà ottenere questo risultato scrivendo:
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