6.3.3 Manca un corollario? Le lacune congetturali insanabiliSupponiamo che dopo una proposizione seguano vari corollari; e che dal corollario 1 tutti i testimoni saltino direttamente al corollario 3. Inoltre l'editore è certo (per esempio a causa di rinvii interni) che un corollario 2 in origine esisteva effettivamente e che non si tratta di un semplice errore di numerazione. In una situazione del genere non è evidentemente possibile ricostruire le esatte parole con cui Maurolico esponeva il corollario 2 e quindi scriveremo:
dove ``lacunam statui'' significa ``ho stabilito io l'esistenza di una lacuna''. È ovvio che una lacuna di questo tipo è di genere assai diverso da quelle che abbiamo incontrato nel § 4.4. Qui infatti nessun segno materiale (la caduta di una carta, uno spazio bianco lasciato dal copista o altri fatti del genere) segnala il luogo non piú ricostruibile: è l'editore che stabilisce congetturalmente che il corollario 2 doveva esistere originariamente grazie alla sua conoscenza del testo. Quindi, per ottenere il risultato qui sopra descritto si utilizzerà, invece di \LACm (riservata alle lacune materiali, vedi § 4.4.2), la macro \ED in combinazione con la nuova macro \LACc (lacuna congetturale) che provvede a inserire i tre *** nel testo critico, ma non nel testo dei testimoni, dato che la lacuna non è attestata da essi. Si scriverà allora:
Se poi del salto si fosse già accorto l'onnipresente Clagett, dovremmo scrivere:
e la macro verrebbe usata cosí:
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