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4.4.2  Lacune presenti nell'intera tradizione

Potrà però anche accadere che una porzione di testo sia caduta nell'intera tradizione e risulti perciò irimediabilmente perduta: ad esempio perché si ha a che fare con un testimone unico in cui o manchino dei fogli, o una o piú parole o addirittura una o piú righe non siano piú leggibili per una qualunque ragione (macchia d'inchiostro); oppure perché, pur disponendo di piú di un testimone, il passo era andato perduto già nell'archetipo, sicché le copie che ne sono derivate lasciano al piú uno spazio bianco. Di questa situazione bisognerà dar conto in apparato e lo si farà ricorrendo a una delle seguenti formule, a seconda dei casi:

spatium aliquot literarum rel. A
spatium aliquot verborum rel. A
spatium unius versus rel. A
spatium duorum (trium, quattuor, ...) versuum rel. A
aliquot literae legi nequeunt in A
aliquot verba legi nequeunt in A
unus versus legi nequit in A
duo (tres, quattuor, ...) versus legi nequeunt in A
unum folium deest in A
folium 54 deest in A
duo (tria, quattuor, aliquot) folia desunt in A
folia 54--55 desunt in A

che significano, rispettivamente

A ha lasciato lo spazio per alcune lettere
A ha lasciato lo spazio per alcune parole
A ha lasciato una riga bianca
A ha lasciato due (o tre, quattro, ecc.) righe bianche
in A non si leggono alcune lettere
in A non si leggono alcune parole
in A non si riesce a leggere una riga
in A non si riescono a leggere due (o tre, quattro, ecc.) righe
in A manca una carta
in A manca la carta 54
in A mancano due (o tre, o alcune, se non si può dire quante) carte
in A mancano le carte 54 e 55

Le macro da usare, poi, sono la macro \LACm (lacuna materiale) e la macro \DES{}, la cui sintassi può essere chiarita dall'esempio seguente. Supponiamo che nella tradizione, costituita da quattro testimoni

  • A abbia due righe completamente illeggibili

  • B non lasci spazi bianchi (ma naturalmente è comunque privo del testo)

  • C lasci in bianco mezza riga

  • D lasci in bianco due righe

Nel testo critico vogliamo che la lacuna sia segnalata da tre asterischi e che in apparato venga riassunta la situazione ora descritta, cioè:

(TC) ***1 (TC)
1 duo versus legi nequeunt in A    spatium duorum versuum rel. D    spatium aliquot verborum rel. C

Ciò si potrà ottenere scrivendo

(TC) \VV{
        {A:\DES{duo versus legi nequeunt in}:\LACm}
        {D:\DES{spatium duorum versuum rel.}:}
        {C:\DES{spatium aliquot verborum rel.}:}
        } (TC)

La macro \DES{} serve per desscrivere in nota quale sia la situazione, inserendo come argomento una formula del tipo di quelle elencate qui sopra. DES sta per descrizione e questa macro è appunto riservata alle note il cui testo il trascrittore deve inserire manualmente e non è fornito automaticamente dal Mauro-TEX. Infatti nell'argomento di \DES{} deve essere scritta, a seconda del caso, una delle formule elencate sopra, omettendo però l'indicazione del testimone che è già specificata.

\LACm provvede invece a stampare, sia nel testo critico, che in quello dei testimoni i tre *** che denotano l'esistenza di una lacuna materiale. A questo proposito occorre notare che basta apporre \LACm solo nel primo campo di \VV, dato che il Mauro-TEX provvederà automaticamente a collocare i *** anche nel testo degli altri testimoni citati all'interno di \VV. Nell'esempio, tuttavia, il testimone B non lascia spazi bianchi, pur essendo privo del testo. Di conseguenza non compare fra i testimoni elencati nei vari campi (compaiono infatti solo A, C e D). Di conseguenza il Mauro-TEX terrà conto di questa situazione e non apporrà gli *** nel testo di B, come deve avvenire.



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