Lucca, Bibl. Gov., ms. 2080
mm. 200x132; cart. del XVI sec.; di cc. 65 delle quali 2 di guardia
(una iniziale ed una finale) non numerate e 63 numerate al recto
modernamente con le cifre 1-63; legato in pergamena; sembra una copia anteriore
alla stampa (Napoli, 1611) degli scritti di ottica mauroliciani; deriva
da qualche biblioteca gesuitica [per un breve cenno cfr. P. O. Kristeller,
Iter Italicum, I, cit., p. 261 che rinvia ad Augusto Mancini, in
"Studi italiani di filologia classica", VIII (1900), p. 256]. Ad un primo
esame il testo rivela di essere stato successivamente collazionato se non
direttamente con l'edizione con un esemplare ms. ora perduto della redazione
utilizzata dai curatori, come prova l'esistenza di richiami a penna sulle
parole con le quali iniziano le aggiunte (sotto forma di scolii, commenti
o interventi vari) dovute ai curatori dell'edizione a stampa e in secondo
ordine la correzione marginale o più spesso interlineare o sulle
erasure di parole o simboli mal copiati; le figure geometriche sono generalmente
ben curate e sembrerebbero di mano diversa da quella che trascritto, peraltro
non bene e con varie mende, i testi (su tale ms. v. anche D.C. Lindberg,
A Catalogue, cit., pp. 66-67).
cc. 1*r-1*v |
bianche. |
c. 1r |
- intitolazione generale degli scritti di ottica che seguono:
Tractatus de lumine et vmbra
et de Diaphanis
Seguita da una nota erronea sulla data di composizione del `tractatus':
Auctor Scripsit hoc opus in arce Catanensi
die .u. [scil. Martis] Maj 29. 11. Indictionis
1554.
La stessa c. mostra due timbri, uno della Biblioteca Governativa ed
un altro della Biblioteca del Monastero di S. Maria di Corteorlandini,
dei chierici regolari della Madre di Dio già in possesso del codicetto. |
c. 1v |
bianca. |
cc. 2r-25r |
- Trattato dei `Photismi' (ed. del 1611, pp. 1-29); intestato:
PHOTISMI De Lumine
et umbra.
Inc.: Lucidorum alium quidem per se radiat [...].
Expl.: [...] id quod proponitur et experientia et ratione comprobatur.
Le `definizioni' con cui inizia il trattato non sono in alcun modo
rubricate, presentano tuttavia una numerazione a cifre arabe, aggiunta
posteriormente alla copia del testo; dopo le [definitiones] ed i `supposita'
seguono i 35 teoremi con le integrazioni ed i testi brevi a commento attribuiti,
nell'edizione a stampa (dove sono evidenziati con il corsivo), al Clavio;
mancano tuttavia talune parti di quelle attribuite al gesuita tedesco.
A c. 2r si trovano ripetuti i timbri su menzionati; a c. 25r, leggermente
diverso rispetto a quello a stampa e aggiunto in interlinea dalla stessa
mano che qua e là corregge qua e là il testo copiato, il
colophon finale:
Completum Messane Anno D[omi]ni 1521. Mensis Octob. 19.
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cc. 25r-26r |
- Nota breve sulle deformazioni degli specchi (ed. cit.,
p. 30), intitolata:
De erroribus Speculorum.
Inc.: Cum alteratio augmentum, diminutio, inversio [...];
Expl.: [...] Quae omnia et faciliter demonstrantur et experimento
comprobantur. |
c. 26v |
bianca. |
cc. 27r-63r |
- Trattato sulla rifrazione (ed. cit., pp. 31-80);
intestato:
Diaphanorum partes seu libri tres
Inc.: Quoniam ut ait Euclides [...].
Expl.: [...] aut si meliora sis nactus, nobis candidus imperti. |
cc. 1*r-1*v |
bianche. |
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