F.L. 7467
mm. 110x158; cc. 28 delle quali la prima e le ultime tre in fine non
numerate, le 24 intermedie numerate in rosso al recto, dallo stesso
Maurolico, nel margine superiore destro con le cifre 1-24; legatura originale
realizzata dal Maurolico con un foglio di pergamena tratto da codice più
antico con scritti di contenuto apparentemente oftalmologico con note e
glosse marginali ed interlineari, forse di mano del Maurolico; come in
altri mss. mauroliciani la prima pagina di copertina presenta un indice-sommario
del libretto:
[1.] Theonis Datorum ex traditione Pappi // libelli duo cum
additionibus nostris
[2.] Euclidis Phaenomena cum breui & facili // expositione nostra
La pergamena utilizzata per la legatura misura 178x240 mm, presenta
2 colonne di scrittura larghe 4 cm circa con ampi margini laterali ed un
intercolumnio di 7 mm; la scrittura (27 linee per colonna), di colore ocra
è della fine del XII o del principio del XIII secolo; sul margine
superiore delle 2 pagine stanno indicazioni abbreviate del contenuto del
codice (sulla superficie esterna della pergamena, corrispondente al verso
del fol. nella compagine originaria, si legge: «.L. .DE. .SP.»;
sulla superficie interna, recto del folio: «.ET. .VI. .I.»),
verosimilmente un Liber de speculis et virtutibus, come pare confermato
anche dal contenuto delle linee di scrittura attualmente leggibili: possibilità
per le donne di presagire mediante il guardarsi allo specchio l'imminenza
dei mestrui, proprietà dei colori e loro percezione, sogni e rappresentazioni
oniriche, ecc. (Cat. mss. Bibl. Reg., IV, cit., pp. 362-363).
cc. 1*r-1*v |
bianche (tranne che per la presenza, a c. 1*r, dell'indicazione
a penna della segnatura attuale). |
cc. 1r-16v |
- Elaborazione libera dei Data di Euclide in due
libelli ripartiti come segue: |
cc. 1r-5v
|
THEONIS EX TRADITIONE
PAPPI DATORVM
LIBER PRIM(VS)
Titolo in rosso, rubriche in rosso come anche la numerazione delle definizioni
e le lettere iniziali; al margine superiore delle singole cc. indicazione
in rosso del titolo abbreviato («DATORVM» al verso,
e «LIB. PRIMVS» al recto, che si ripete anche nelle
cc. relative al secondo libro); in testa a c. 1r si trovano le antiche
segnature: «Cod. Colb. 6303 Regius 6596.8.8»; alla fine di
c. 5v la seguente data in inchiostro rosso: «CATANAE .VII. APR. //
M. D. LIIII.».
Malgrado l'attribuzione a Teone i Data qui presentati, `ex Maurolyci
traditione', sono quelli di Euclide e paiono basarsi sulla traduzione latina
inserita da Bartolomeo Zamberti in calce alla propria edizione di Euclide
(Venezia 1505); su 95 teoremi del testo euclideo Maurolico ne tralascia
54 ed aggiunge molto di suo, soprattutto con l'intenzione di completare
nei `suoi' Data una sorta di compendio di dati relativi all'intera scienza
dei triangoli (piani e sferici), le intenzioni del Maurolico sono ben delineate
in un indirizzo al lettore che segue il libro I (cfr. più avanti)
e vengono, inoltre, provate dal fatto che egli non utilizza una numerazione
propria delle singole `propositiones' o dei singoli `theoremata' ma segue
strettamente quella dello Zamberti.
Inc.: * PROTHEORIA MARINI // DATVM ESSE ASSVMPTVM QVID, AVT propositum
[...].
Expl.: [...] Atque Ideo per 26am huius libelli qua
fuit 45° in ordine Datorum triangulum .abc. dabitur specie. quod fuit
demonstrandum.
In realtà il ms. mostra che Maurolico avrebbe voluto fermarsi
a una stesura più breve del primo libello, come mostra una nota
a c. 2v immediatamente dopo il teorema 32: «Haec uti praecipua &
maxime necessaria // et alioquin facilia, ex quibus coeterae quaestiones
emanari possunt, // decerpsimus finem primo libello Imponentes.»,
si ha la netta sensazione che Maurolico volesse dividere inizialmente il
trattatello dei Data in due parti o libri distinti, riservando al
primo libro le proposizioni di ordine generale e quelle concernenti segmenti
e linee da un secondo relativo ai soli triangoli; la divisione pensata
non è poi stata effettuata se non parzialmente come mostrano l'esistenza
di proposizioni di ordine generale riguardanti grandezze e linee anche
in testa al secondo libro e l'esistenza di proposizioni relative ai triangoli
piani in ambo i libelli; l'unico proposito mantenuto è probabilmente
quello di avere confinato la trattazione dei triangoli sferici nel secondo
libello. |
cc. 6r-16r
|
LIBER SECVNDVS
Contiene più specificamente le aggiunte del Maurolico ai Data,
e consta di 23 `theoremata' numerati da 1 a 23, senza salti fino a c. 10v,
seguiti successivamente da altre 34 `propositiones' rubricate come Data
Sphaeralium Triangulorum, e da una «ADDITIO» finale
alla quale segue, scritta in rosso, la data: «In arce Catane(n)si
.13° apr. // 1554»); tale II libro è preceduto, a c. 6r,
dal seguente indirizzo al lettore:
MAVROLYCVS AD LECTOREM
FVIT NOBIS ANIMVS, CANDIDE LECTOR non uniuersa Theonis dedomena transcribere,
seu necessaria magis, et quae ad planorum triangulorum scientiam facerente,
decerpere. Sed neque Theon omnia, quae ad praxim faciunt, Complexus est,
neque omnia, que ad proportionales spectant magnitudines. Horum vero nos
bonam partem In arithmeticis datis tractauimus. Debuerat sane ipse Datorum
author, sicut multa facillima, Ita & coetera elementaria non omittere.
Nos vero haec in hoc Secundo libello supplebimus. Ita lector habebis Enchiridium
datorum breuius. sed rebus usitatis refertius.
Inc.: Magnitudinum datarum datur congeries [...];
Expl.: [...] quod est ipsius Sphaerae diameter. |
c. 16v |
- Aggiunta breve al trattato precedente, rubricata Appendix
quaedam (titolo in rosso più note marginali e data finale in
rosso) al libro II dei Data, relativa al calcolo delle radici quadrate
e cubiche; termina con le parole: «Sic habes lector optime // tam
quadrate quam // Cubicae radicis In // continuis inventio // nem»;
e la data: «17. aprilis 1554». |
cc. 17r-17v |
bianche. |
cc. 18r-23v |
- Opuscolo di astronomia elementare successivamente inserito
nel `corpus' degli Sphaerica pubblicato nel 1558 (cc. 63r-64v);
dal titolo:
¶ EVCLIDIS PHAENOMENA
Cum expositione Maurolycij
Titolo in rosso, come anche i richiami del titolo ai margini superiori
di tutte le cc. (verso: "EVCL."; recto: "PHAENOMENA") ed
il primo capolettera del trattato; comprende 16 `propositiones'; a c. 18v
si trova la figura del "diottro" o "visualis regula" come la chiama Maurolico.
Inc.: Quoniam stellae circumfertur aequali semper a nobis remotione
[...];
Expl.: [...] In conicis ordinatius ac facilius explanavit.
In calce a c. 23v in rosso il seguente colophon finale:
Haec franciscus Maurolycus
exercitii gratia in arce Cata-
nensi scribebat 16. aprilis
1554
Sulla stessa c. un timbro della Bibl. Regia e la solita scritta con
numero progressivo delle cc. mauroliciane di Parigi: «Marolj i6-». |
cc. 24r-27v |
bianche. |
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