3.8.3 Descrizione del testo: assegnazione di argomenti
Allo scopo di poter piú facilmente interrogare il testo, una
volta che esso sia stato edito, occorre assegnare uno o piú
``argomenti'' alle
opere, ai libri di cui esse sono composte, alle loro
``proposizioni'' (nel senso specificato qui sopra) e,
eventualmente, ad alcuni gruppi di paragrafi.
Le macro da utilizzare a questo scopo sono:
\Opera{}
\Liber{}
\Prop{}
\Arg{}
|
secondo un'ordine gerarchico. Se l'opera non è
divisa in libri, la macro \Liber{} non verrà
utilizzata o il suo campo verrà lasciato vuoto.
Consideriamo ad esempio il primo libro degli Arithmeticorum libri duo. All'inizio del file (subito dopo
il \begin{document}) l'editore scriverà:
\Opera{aritmetica}
\Liber{numeri figurati}
..........
\Prop{numeri quadrati}
\Prop{numeri quadrati}
...........
\Prop{numeri triangolari}
.........
|
L'argomento di \Prop{} viene
automaticamente chiuso non appena viene aperta un'altra
\Prop{}.
Supponiamo adesso che alcuni paragrafi della seconda
proposizione che parla di numeri quadrati parlino anche
della serie dei numeri dispari e del fatto che essa
rappresenta anche la serie delle differenze dei numeri
quadrati. L'editore vorrà registrare questo fatto, e dovrà
quindi assegnare ai paragrafi in questione l'argomento
``numeri dispari''. La situazione verrà trattata in
questo modo:
\Opera{aritmetica}
\Liber{numeri figurati}
..........
\Prop{numeri quadrati}
\Prop{numeri quadrati}
...........
\Arg{numeri dispari} \Unit Notandum est quod numeri
impares ab unitate ... \Arg{} \Unit Numeri quadrati ...
\Prop{numeri triangolari}
.........
|
Ogni \Arg annulla il precedente. Per chiudere
un argomento aggiuntivo (i numeri dispari, nel caso
precedente) basta quindi inserire un \Arg lasciando il
campo vuoto, come nell'esempio. Si noti che, in ogni caso,
quando finisce la proposizione e si inserisce una nuova
\Prop{} tutti gli \Arg della proposizione precedente
vengono automaticamente chiusi. Se l'editore nell'esempio
precedente si fosse dimenticato di aggiungere \Arg{}, il
danno si sarebbe quindi limitato alla proposizione in cui era
contenuto \Arg{numeri dispari}.
La macro \Arg{} (a differenza di \Opera{},
\Prop{} e \Liber{}) eredita l'argomento del livello
immediatamente precedente. Rispetto all'esempio fatto qui
sopra ciò significa che i paragrafi in cui parla della serie
dei numeri dispari vengono automaticamente etichettati come
paragrafi in cui parla anche dei numeri quadrati.
Che fare però se ad un certo punto Maurolico, all'interno di
una proposizione che parla dei numeri quadrati inserisse una
digressione sulle proprietà della parabola lunga una
cinquantina di paragrafi? In questo caso si vuole che tale
digressione non venga etichettata anche con ``numeri quadrati''.
La sintassi da utilizzare è la seguente:
Se non si vuole che
\Arg{} erediti gli argomenti della \Prop{} in cui viene
collocato, l'argomento che si assegna ad \Arg{}
deve essere preceduto da un * senza spazi bianchi.
Ad esempio:
\Opera{aritmetica}
\Liber{numeri figurati}
..........
\Prop{numeri quadrati}
\Prop{numeri quadrati}
...........
\Arg{*parabola} \Unit Conica sectio, quae parabola
vocetur ... \Unit ... \Arg{} \Unit Numeri
quadrati ...
\Prop{numeri triangolari}
.........
|
e fra la descrizione che si inserisce nel campo
di \Arg e l'* non devono esserci spazi.
Diverso è il caso in cui in un testo di cosmografia si trovi
un passo (cioè una ``proposizione'') sulle coniche:
\Opera{cosmografia}
..........
\Prop{coniche}
.........
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Infatti l'argomento di \Prop{} non eredita
automaticamente gli argomenti di livello superiore.
Si possono, ovviamente, attribuire piú argomenti ad
un'opera, a un libro, a una proposizione, a un gruppo di
paragrafi. Basterà separarli da una virgola. Ad esempio:
\Prop{numeri triangolari, numeri quadrati,
numeri esagonali}
|
Ciò pone il problema di cosa fare nel caso si
voglia che \Arg{} erediti solo alcuni degli
argomenti della sua \Prop{}. Supponiamo ad esempio che
una proposizione parli di numeri triangolari, quadrati ed esagonali. Ma
che un gruppo di paragrafi di questa proposizione parli per
inciso
dei numeri triangolari e dei numeri ottagonali, ma non
di quelli quadrati ed esagonali. La situazione verrà cosí
codificata:
\Prop{numeri triangolari, numeri quadrati,
numeri esagonali}
\Unit ... \Arg{-numeri quadrati, -numeri esagonali,
numeri ottagonali} \Unit Octogonales
numeri ... \Arg{} \Unit Numeri quadrati
.........
\Prop{numeri pentagoni}
.........
|
Si riportano cioè nella sottodivisione gli
argomenti che non si vogliono ereditare preceduti da
un segno meno (-), senza lasciare spazi bianchi fra il
segno meno e il nome dell'argomento.
Il motivo di questa regola di ereditarietà parziale è il
seguente. Se tutte le sottodivisioni ereditassero gli
argomenti dei livelli piú alti, l'editore sarebbe spesso
costretto ad utilizzare le regole di esclusione. Si
consideri ad esempio il secondo libro delle coniche. Gli
argomenti verranno assegnati, ad esempio, in questo modo:
\Opera{coniche}
\Liber{asintoti, tangenti}
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Se \Prop{} ereditasse da \Liber{}, tutte le proposizioni
che parlano di tangenti ma non di asintoti dovrebbero essere
scritte in questo modo:
\Prop{-asintoti, tangenti}
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costringendo l'editore a battere un sacco di cose
essenzialmente inutili. Diverso è il caso del rapporto fra
\Prop{} e \Arg{} perché si può supporre che nella
maggior parte dei casi l'etichetta che si assegna ad
\Arg{} sia una specificazione di quella di \Prop{} e che
quindi sia piú opportuno far sí che gli argomenti del
livello superiore passino automaticamente a quello inferiore.
Le parole chiave, o etichette che l'editore inserisce nelle
macro che abbiamo ora descritte devono essere parole che
descrivano l'oggetto del discorso. Ad esempio, si
scriverà
\Prop{Teorema di Pitagora}
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solo nel caso che la proposizone in questione
tratti del teorema di Pitagora, non se questo viene
utilizzato o citato.
Non si è ritenuto opportuno stabilire a priori un
elenco di parole chiave. Come nel caso di \Cit, starà
all'editore stabilirle per il suo testo, osservando le
seguenti regole:
Le parole chiave (o etichette) devono essere usate
in modo coerente. Se si usa il termine mauroliciano per
asintoti nontangentes, si dovrà utilizzarlo sempre, e non
ogni tanto ``asintoti'' e ogni tanto ``nontangentes''. Cosí,
se si adottano abbreviazioni, tali abbreviazioni dovranno essere
usate in modo uniforme.
L'editore dovrà fornire una lista delle parole
chiave che ha introdotto.
Tale lista dovrà essere strutturata
gerarchicamente. Ad esempio, siccome le parabole, le
iperboli e le ellissi sono tutte coniche, potrà scrivere:
Coniche = {parabola, ellisse, iperbole}
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o in qualsiasi altro modo risulti chiaro
la dipendenza di un concetto da un altro.
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