Matematica per Geologi

L.Caputo esercitazioni, D.Iacopini tutor, V.M.Tortorelli

 A.A. 2007/2008

Materiale didattico

NewNew   SESTA PROVA FINALE
         
si e' tenuti ad iscriversi all'appello.
        VI Appello di Matematica per l'A.A. 2007-2008

       per la laurea triennale in Scienze Geologiche
       docente V.M. Tortorelli
      inizio appello e prova scritta:
      martedi 27 gennaio 2009      h 10-13       aula da determinare.
 


  QUARTA PROVA FINALE 
 mar. 15-07   aula  C     ore  9-12
  QUINTA PROVA FINALE   lun. 22-09   aula  C     ore  9-12


PRIMA PROVA FINALE  martedi  22-01-08   aula C   ore  10-13

SECONDA PROVA FINALE     lunedi    11-02-08  aula  C  ore  10-13
TERZA   PROVA FINALE   ven. 6-06    aula C      ore 9-12

risultati SXW

 
PRIMA PROVA IN ITINERE       venerdi 19-10-07 aula C ore 9-11
SECONDA PROVA IN ITINERE    venerdi 23-11-07 aula C ore 9-11
TERZA PROVA IN ITINERE    venerdi 21-12-07 aula C ore 9-11


Esercizi

   foglio 1, 5 ottobre 2007: (Caputo)  PDF .
     foglio 1T, 5 ottobre 2007: (Iacopini)  PDF .
 foglio 2, 12 ottobre 2007: (Caputo)  PDF .
  foglio 2T, 12 ottobre 2007: (Iacopini)  PDF .
foglio 3, 26 ottobre 2007: (Caputo)  PDF .
  foglio 3T, 26 ottobre 2007: (Iacopini)  PDF .
  foglio 4, 8 novembre 2007: (Caputo)  PDF .
  foglio 5, 9 novembre 2007: (Caputo)  1,  2,  3,  4
  foglio 4T, 16 novembre 2007: (Iacopini)  PDF .
foglio 7, 30 novembre 2007: (Caputo)  PDF .
 foglio 5T, 30 novembre 2007: (Iacopini)  PDF . 
  foglio 8, 7 dicembre 2007: (Caputo)  PDF .
  foglio 6T, 7 dicembre 2007: (Iacopini)  PDF .
  foglio 9, 14 dicembre 2007: (Caputo)  PDF .
foglio 7T, 14 dicembre 2007: (Iacopini)  PDF .
foglio 10, 20 dicembre 2007: (Caputo)  PDF .
Newfoglio 11, 11 gennaio 2008: (Caputo)  PDF .
Newfoglio 12, 18 gennaio 2008: (Caputo)  PDF .

   Teoria 

       Teoria 1:integrazione 1
                          PDF .
      Teoria 2:numeri complessi
                          PDF .
      Teoria 3:differenziabilita'
                          PDF .
   Teoria 4:integrazione 2
                          PDF .
    New Teoria 5:equazioni                       differenziali
                          PDF .

Appunti 

tasso di interesse composto e numero e: (Tortorelli)  PDF .

formule trigonometriche: (Tortorelli)  PDF .

Breve compendio sul determinante: (Tortorelli)
 DVI , PDF .

  Integrali di funzioni razionali: (Iacopini)
  PDF .
  2-10-07  lezione 1 (Tortorelli) La struttura dei numeri naturali: operazioni e loro proprieta',  maggiore, minore e maggiore-eguale, minore-eguale, divisibilita' e fattorizzazione, allineamenti decimali e in base data, scrivere centoquindici in base tre. Problemi di conteggio: in quanti modi si scambiano le maglie i giocatori di due squadre di calcio, quanti numeri con rappresentazione decimale propria di sette cifre hanno esattamente tre zeri, in quanti modi si distribuiscono di tre oggetti a due persone, numero dei sottoinsiemi, numero coppie ordinate.
Fattoriale, coefficenti binomiale e relazioni induttive: riduzione al caso precedente, metodo del testimone.
Principio di induzione: se P(k_0) e' vera e se dalla verita' di  P(m) si ottiene quella di P(m+1)
allora P e' vera per tutti numeri naturali maggiori eguali di k_0
e.g.  P(k) sia ``il numero di modi di distribuire k oggetti a n persone e' n^k'' e k_0 sia 1.
Coppie ordinate come concetto primitivo, prodotto cartesiano di insiemi relazioni e funzioni.

Notazioni: N,  minore o eguale, n!, C_{n,k} e notazione per il coefficiente binomiale, a+...+b,  (a,b), AxB, f(a)=b
Definizioni:
multiplo, numero primo, divisore, resto, base, fattoriale, 0!, coefficiente binomiale.  Prodotto cartesiano, relazione (binaria) come sottoinsieme di coppie ordinate, funzioni come relazioni binarie univoche, dominio di una funzione.
Enunciati: Dati due numeri naturali a maggiore eguale a b esistono unici due numeri q ed r  con r minore di b per cui a=qb+r. 
Ogni numero naturale e' esprimibile come prodotto di potenze di numeri primi in modo unico.
Dato un numero b ogni altro numero si puo' scrivere in modo unico come c_k b^k + ... +c_1 b +c_0 con c_k non  nullo e gli altri coefficienti tra 0 e b-1.
I modi di rinominare n oggetti sono n(n-1) ... 2 (dim.), i modi di scegliere k oggetti tra n sono n!/((n-k)! k!)(dim.), le funzioni con dominio un insieme di k elementi e valori in un insieme di n elementi e' n^k(dim.).
C_n,k =C_(n-1), (k-1) +C_(n-1), k (dim. testimone)
A^2-B^2=(A-B)(A+B)(dim.),
A^n-B^n= (A-B)(A^{n-1} + ... A^{n-k-1} B^k +... B^{n-1})(dim.),
(A+B+ ...+C)^2=A^2+B^2+...+C^2 +2AB+...+2AC+ ...2BC+ ... (dim.)
(A+B)^3=A^3+3A^2B+3 (dim.), (A+B)^n= formula di Newton
4-10-07 lezione 2 (Tortorelli) Richiamo sul principio di induzione e implicazione matematica. Estensioni di N : le strutture dei numeri interi Z e dei numeri razionali  Q. Commensurabilita' di grandezze lineari come termine di un processo: incommensurabilita' tra diagonale e lato del quadrato con costruzione geometrica. Non risolubilta' di x^2= 2 in Q . Allineamenti decimali periodici.
La struttura dei numeri reali R in modo assiomatico: parte algebrica. L'identificazione di N in R.Il continuo unidimensionale geometrico con origine unita' di misura, distanza e modulo.
Alla ricerca di una proprieta' che garantisca alcuni desiderata. Allineamenti decimali infiniti.
Notazioni: Z, Q, R, |x|
Definizioni:  "se A allora B" vuol dire "non A , o (anche) B", |x|=max{x, -x}, dist (x,y)=|x-y|,
                            successioni di Cauchy:
         per ogni E>0 (tolleranza) vi e' N naturale per cui se n ed m >N allora  -E< a_n -a_m < E
                            successioni convergenti in R:
        vi e' x reale per ogni E>0  vi e' N naturale per cui se n>N allora  -E< a_n - x< E
                             se c_n sono cifre tra 0 e 9 con
0,c_1... c_n .... si intende il limite eventuale di c_1/10 + ... c_n/10^n per n che tende all'infinito
N come piu' piccolo sottoinsieme di R a cui appartiene lo 0 e per cui se x e' un suo elemento anche x+1 lo e'.
Enunciati:   ogni numero razionale si scrive come allineamento decimale finito o periodico,
|x+y|<_= |x|+|y| (dim), |x-y|<_= |x|+|y| (dim), ||x|-|y||<_= |x-y|.   Vi e' il piu' piccolo sottoinsieme di R che soddisfa le seguenti due condizioni:
 0 gli appartiene, e se gli appartiene un numero x gli appartiene anche x+1.
Dalla proprieta' di Archimede si deduce la densita' dei razionali nei reali (dim).
Desiderata per R:   si deve aggiungere qualche proprieta' ad affinche' si abbia:
1- ogni successione di Cauchy e' convergente (R e' abbastanza grande)
2- per N valga il principio di induzione
3- per ogni x in  vi sia  n in  per cui n >x (proprieta' di Archimede) (R e' abbastanza piccolo in modo che bastino i razionali per approssimare tutti i real, in particolare le somme parziali  degli allineamenti decimali infiniti convergano)
5-10-07  esercitazione 1 (Caputo) vedi primo foglio di esercizi (combinatorica, sviluppi in base non decimale,  polinomi ed equazioni, sistemi lineari)
5-10-07  tutorato 1 (Iacopini) vedi primo Tfoglio (esercizi su: combinatorica elementare, induzione e ricorrenza, disequazioni, valore assoluto)
9-10-07  lezione 3 (Tortorelli) L'assioma di completezza e le sue principali conseguenze: realizzazione dei desiderata, serie geometriche, definizione ed esistenza di radici aritmetiche, esponenziali, logaritmi e loro proprieta'.
Tasso di interesse composto e numero e di Nepero.
Piano e spazio cartesiani: prime nozioni, regola del parallelogramma, translazioni e dilatazioni.
Definizione di insiemi che hanno area o volume, il numero pigreco e le grandezze trigonometriche.
Notazioni:  { x in A: F(x)}, A< x, sup, inf, max, min, a_n_k, notazione radice aritmetica, notazione esponente con frazione di interi, notazione esponenziale, log_b x (b non 1 e >0), R^2, R^3, (a,b), (a,b,c), |...|_2, |...|_3, || ... ||, dist_2, dist_3, cos x , sin x.
Definizioni:  Serie geometrica.
Sottoinsieme limitato (inferiormente, superiormente), maggiorante, minorante, massimo, minimo, estremo superiore, estremo inferiore.
Successioni monotone, sottosuccessioni.
Radici aritmetiche.
Esponenziazione in base reale non negativa ed esponente reale
Logaritmi.
Costante di Nepero  e =: lim_{n-> +oo}  (1+ 1/n)^n, e tasso di interesse composto (1+x/n)^n.
Piano e spazio Cartesiani, prodotto per numero reale e somma per coppie o terne  ordinate,  dilatazioni di centro l'origine, translazioni, regola del parallelogramma.
Distanza tra due punti nel piano e nello spazio Cartesiani.
Norma nel piano e nello spazio Cartesiani come distanza dall'origine,
cerchio e circonferenza  nel piano.
Un sottoinsieme A ammette area (volume) nel piano (spazio Cartesiano) se i seguenti due numeri sono eguali:

inf { somme delle aree (base per altezza) di un numero finito di rettangoli con lati paralleli agli assi che ricoprano interamente A}


sup {  somme delle aree di un numero finito di rettangoli con lati paralleli agli assi, che hanno in comune al piu' punti dei loro lati e tutti contenuti in A}

nel caso il valore comune si dice misura a la Peano-Jordan di A.

Pigreco e' per definizione la misura di Peano-Jordan di { (x,y) in R^2: x^2+y^2 <1}.
Grandezze trigonometriche: per x tra 0 e 2 pigreco cos x e   sin x sono rispettivamente la prima e la seconda coordinata del punto sulla circonferenza unitaria che determina a partire da (0,1) in senso antiorario il settore circolare di area x/2.
Nel caso y= x + 2n pigreco, con n in N e x tra 0 e 2 pigreco si pone cos y= cos x e sin y = sin x.

Enunciati:
Le somme delle approssimazioni decimali sono di Cauchy.
Caratterizzazione di estremo superiore ed inferiore con approssimazioni.
Assioma di completezza di R : ogni sottoinsieme di R non vuoto
 e limitato superiormente ha un estremo superiore.
Validita' del principio di Archimede in R.
Una successione crescente con insieme dei valori limitato superiormente converge all'estremo superiore.
Da ogni successione si puo' estrarre una sottosuccessione monotona (enunciato).
Ogni successione di Cauchy ' convergente.
Ogni successione con insieme dei valori limitato ha una sottosuccessione convergente.
Ogni numero non negativo ha un unica radice aritmetica 2n-sima (enun.).
Proprieta' dell'esponenziale reale (enunc.).
Per ogni base e per ogni numero strettamente positivo vi e' il logaritmo (en.).
Proprieta' del logaritmo.
Buona definizone delle grandezze trigonometriche (enunc.).
11-10-07  lezione 4 (Tortorelli) Schema riassuntivo  per la lezione precedente: assioma di completezza e sue conseguenze di base, ed alcune precisazioni. Alcune identita' e diseguaglianze trigonometriche.
Elementi del piano e dello spazio Cartesiano come punti e come spostamenti relativi:vettori. Prodotto scalare e determinante: definizione, relazione con le grandezze trigonometriche ed area di un parallelogramma. Orientamento di una coppia ordinata di vettori nel piano e di una terna ordinate nello spazio come nozione relativa.
Notazioni: 
[x], tan x, v.w , <vw> , det (vw),    

Definizioni: 
  parte intera
, tangente, vettori in  R^2  R^3, prodotto scalare, matrici, determinante per coppie ordinate di elementi di R^2,  determinante di matrici 2 per 2,
due coppie ordinate (v,w)=((a,b), (c,d)) e (h, k)= ((p,q), (r,s)) di elementi del piano Cartesiano hanno la stessa orientazione  se det (vw) =ad-bc e det (hk)= ps- rq hanno lo stesso segno. 

Enunciati:la misura diPeano-Jordan e' crescente rispetto all'inclusione,
(1+x/n)^n e' crescente per n>-x (en.), il suo limite e' e^x (argomento euristco ((1+1/a)^a)^x ),
periodicita' di seno e coseno, sin^2 x+cos^2 x=1, formule di addizione per seno e coseno (en.),
cos x < sin x /x < 1 se 0< x< pigreco/2 (argomento intuitivo con inclusione tra triangoli e settore circolare),

<vw>
=<wv>, det (vw)= - det (wv)
v.w = ||v|| ||w|| cos vow ,    (enun.)
|det (vw)| = ||v|| ||w|| |sin vow| = area parallelogramma di vertici (0,0), v, w, v+w  (enun.)

ove vow e' il doppio della misura dell'area del settore circolare determinato da v e w  nel cerchio unitario di centro l'origine.

12-10-07  esercitazione 2 (Caputo)  vedi secondo foglio (1+x <_= e^x, diseguaglianze con valori assoluti, valori estremali di 1/n n>0 in N)
12-10-07  tutorato 2 (Iacopini) vedi secondo Tfoglio.

16-10-07  lezione 5 (Tortorelli) Caratterizzazione algebrica del determinante (bilinearita' , antisimmetria e valore assegnato ), bilinearita' e simmetria del prodotto scalare. Argomento euristico per l'eguaglianza tra misura di un apralelogramma e modulo del determinante.
Dipendenza lineare e basi cambiamenti di base. Rotazioni nel piano. Trasformazioni  lineari
matrici associate interpretazione delle colonne di una matrice. Matrice trasposta, prodotto righe per colonne.
Determinante in R^3 con caratterizzazione algebrica. Interpretazione metrica come volume ed orientazione di parallelepipedo. Determinante del prodotto e determinante della trasposta.
Prodotto vettoriale sua interpretazione geometrica, formula di Cauchy Crofton e sua interpretazione geometrica.
Ortogonalita, ortogonalita' e prodotto vettore, dipendenza lineare e determinante.
Notazioni:  ^tM, MN, (MN^1 ... MN^k), vxw
Definizioni:  bilinearita', simmetria, antisimmetria, alternante, multilineare, dipendenza lineare, base, coordinate, rotazione piana, ortogonalita',  trasformazione lineare, prodotto righe per colonne, matrice associata ad una trasformazione lineare, matrice trasposta, determinante nello spazio, orientazione relativa nello spazio, prodotto vettore
Enunciati:  il prodotto scalare e' bilineare e simmetrico (dim), il determinante  per coppie di vettori nel piano  bilineare ed antisimmetrico (dim), vi e' un'unica funzione n-lineare  alternante che vale uno sui vettori della base canonica (dim per dimensione 2), il determinante si annulla se e solo se le  colonne  sono linearmente dipendenti (punti allineati con l'origine, vettori paralleli) (dim per dimensione 2), il determinante della matrice trasposta e' eguale a quello della matrice (dim per dimensione 2, 3),  le rotazioni conservano il prodotto scalare e quindi la distanza (dim), la misura di Peano Jordan e' invariante per translazione rotazioni e simmetrie, dimostrazione della relazione tra prodotto scalare e coseno (dim), relazione tra determinante e volume del parallelepipedo generato dalle colonne, formula di Cauchy-Crofton (det ^tMM =( somma dei quadrati delle sottomatrici 2x2)^2 quadrato dela norma del prodotto vettore) e sua interpretazione geometrica come generalizzazione del teorma di Archimede per l'area di paralleogrammi nello spazio.
esercizio:definire le simmetrie piane rispetto ad una retta per l'origine
18-10-07  lezione 6 (Tortorelli) Cambiamenti di coordinate, matrice inversa. Azione tramite prodotto scalare  di coppie,  terne  ... come trasformazioni lineari dal piano o spazio nella retta: diversa legge di cambiamento di coordinate rispetto alla loro interpretazione come posizioni rispetto all'origine. Invarianza del determinante.
Retta in forma parametrica per un punto parallela ad un vettore, k-spazio in forma parametrica per un punto con data giacitura
. Segmenti, paralellogrammi, parallelepipedi in forma parametrica, convessi.
Rette e piani come luoghi di zeri di trasformazioni lineari, direzioni ortogonali.
Notazioni:  M^{-1},  Id
Definizioni:matrice identita', matrice inversa, trasformazione inversa, rette e k-piani in forma parametrica, segmento tra due punti in forma parametrica, parallelogrammi  e parallelepipedi  di dati vertici in forma parametrica.
Convessi.

Enunciati:  t^(MN)=^tNt^M, Mx =(M^1, ..., M^n)t^(x_1 ... x_n) = x_1 M^1+ ... x_n M^n : la matrice M se invertibile trasforma le coordinate rispetto la base delle sue colonne nelle coordinate del sistema di riferimento canonico (dim),
 M^{1} M= M M^{-1}, ^t(M^{-1})=(^tM)^{-1}, (MN)^{-1}= N^{-1} M^{-1}.
Se N e' una matrice che da le coordinate in una nuova base un' ennupla v come vettore cambia in Nv, come trasformazione lineare data dal prodotto scalare per essa (x--> <x,v>) in^tN^{-1}.
Il determinante e' invariante per generici cambiamenti cambamenti di coordinate contrariamente al prodotto scalare.
 Il luogo di zeri nel piano Cartesiano delle coppie (x,y) per cui  ax+by= c con a e b non entrambi nulli e' una retta parallela al vettore (-b, a),  il luogo di zeri nello spazio Cartesiano delle terne (x,y,z) soluzioni di   ax+by+cz= d con (a,b,c) non nulli e' un piano parallelo qualsiasi coppia di vettori linearmente indipendenti ortogonali ad (a, b,c), il luogo di zeri nello spazio Cartesiano delle terne (x,y,z) soluzioni del sistema   ax+by+cz= d ,  Ax+By+Cz= D con (a,b,c) e (A,B, C) linearmente indipendenti e' una retta di direzione  (a,b,c)x(A,B, C).

23-10-07  lezione 7 (Tortorelli) Terminologia, notazioni e concetti logico insiemistici. Principali nozioni astratte sulle funzioni con esemplificazioni per funzioni di una variabile e funzioni lineari.
Notazioni:/\ , V,  => , <=> ,  --| simbolo di negazione,  simbolo di per ogni , simbolo di esiste, notazione per esiste unico, simbolo di appartenenza, simbolo insieme vuoto, AUB, A\B, A/\ B, U_i A_i,  /\_i A_i, AxB, P(A), dom, Im, {x: P(x)}, (a,b), (a,b,c ...), {a,b, c ...}, a=f(b) per ,  fog, f^-1,
Definizioni:tavole di verita' per gli operatori proposizionali, quntificatori, eguaglianza tra insiemi, eguaglianza di coppie ordinate, prodotto cartesiano, insieme vuoto, unione ed intersezioni di coppie e di famiglie di insiemi, complemento di insiemi, funzioni (estensionali) come relazioni univoche grafici, dominio, immagine, funzioni lineari, funzioni affini,  polinomi, funzioni elementari, funzioni vettoriali, preimmagine di una funzione, iniettivita' surgettivita' bigettivita', funzione composta, funzione inversa,
Enunciati:   leggi di De Morgan per i connetivi logici (dim) per i quantificatori e per le unioni ed intersezioni di insiemi, per definizine ogni k-piano e' l'immagine di una funzione affine, ogni k-piano e' la preimmagine del vettore nullo mediante una funzione affine, una funzione e'  bigettiva tra due insiemi se e solo se ha un'invera (dim),  grafico dell'inversa, grafici di funzioni reali come luoghi di zeri e come immagini, una funzione lineare e' iniettiva se e solo se la preimmagine del vettore nullo e' il vettore nullo (dim), una funzione lineare e' iniettiva se e solo se le colonne della matrice associata sono linearmente indipendenti (dim), un sistema omogeneo e' risolubile con soluzione non nulla se e solo se le colonne sono linearmente dipendenti (dim)
25-10-07  lezione 8 (Tortorelli) Iniettivita' esurgettivita' di funzioni lineari. Rette nel piano come grafici, come luoghi di zeri, come immagini. Pendenza e rapporto incrementale. Monotonia e rapporto incrementale, definizione di limite e derivata in un punto significato geometrico. Monotonia del rapporto incrementale.
Notazioni: Ker L, R_f(x,y), g(x) ---> L per x --->a, L =lim_{x-->a} g(x), f' (x), df/dx , Df_x
Definizioni:nucleo di una funzione lineare, coefficiente angolare di una retta nel piano, funzione monotona, rapporto incrementale, definizione di limite :
sia
f una funzione ed a un punto approssimabile con una successione di punti del dominio di f
da lui diversi ( vi e' x_n in dom f,  x_n non = a, ed x_n --> a per n --->+oo) si dice che L e' limite di f(x) per x-->a se
          per ogni e>0 vi e' d per cui se  0< dist(x,a) <d, con  x in dom f allora dist(f(x), L)<e
Definizione di derivata.
Definizione di retta secante ad un grafico e di rettatangente ad un grafico in un suo punto (a,f(a)):  y= f'(a)x -f'(a)a +f(a).
Enunciati: 
una funzione lineare e' surgettiva se e solo se le colonne generano tutto lo spazio (dim), una funzione lineare e' bigettiva se e solo se il detreminante della matrice associata e' non nullo,  un sistema lineare con tante incognite quante equazioni e' risolubile se e solo se il determinante della matrice associata e' non nullo, la soluzione e'  data calcolando la matrcie inversa sul termine noto
, il nucleo di una funzione lineare e' uno spazio vettorile (dim),
dim Ker L + dim ImL = dim Dom L,  i grafici di funzioni affini di una variabile sono luoghi di zeri di funzioni affini di due variabili ed immagini di funzioni affini vettoriali di una variabile (dim), le rette che son funzioni hanno rapporto incrementale costante (dim),  una funzione e' monotona su un intervallo se e solo se  i rapporti incrementali hanno tutti lo stesso segno (dim), significato geometrico del rapporto incrementale,  la funzione x--->|x| non e' derivabile in 0.
26-10-07  esercitazione 3 (Caputo) distanza di una retta dall'origine, rotazioni traslazioni e riflessioni nel piano.
26-10-07  tutorato 3 (Iacopini) determinante, sistemi lineari dipendenti da parametri, rango,  calcolo inversa, metodo matrice orlata.
30-10-07  lezione 9 (Tortorelli)  A ritroso: dalla definizione di derivata e di tangente ad un grafico alla dimostrazione del teorema di Lagrange Cauchy per cui le secanti di una curva grafico  sono sempre parallele a qualche tangente.
 Continuita' e principali teoremi.
Tangenza a cammini iniettivi, derivate e monotonia. Funzioni convesse. Derivate successive, derivate e convessita'. Regole di derivazione e derivate di alcune funzioni elementari e studio dei loro grafici.
Notazioni: f', f", v'.
Definizioni:retta tangente ad un grafico come grafico, derivata di una funzione vettoriale, retta tangente all'immagine un cammino iniettivo G in un punto G(s) dell'immagine se la   derivata G'(s) non e' eguale a 0: G'(s) t +G(s).
Continuita' di funzioni di piu' variabili vettoriali, funzioni limitate, massimo minimo estremo superiore ed inferiore di una funzione, punti di massimo e di mininimo.
Sopragrafico.
Funzioni convesse.
Derivata seconda
e derivate successive.
Enunciati:
Teorema di Weiestrass: una funzione continua su un intervallo chiuso e limitato assume su di esso valori di massimo e di minimo (dim.)
Teorema del valore intermedio: una funzione continua su un intervalllo assuma tutti i valori tra l'estremo superiore e l'estremo inferiore.
Le funzioni derivabili in un punto sono continue in qul punto (dim.).
Le funzioni lineari sono continue.
Composizione di funzioni continue e' continua.

Permanenza del segno nel passaggio al limite (dim.).

Una funzione derivabile in un intervallo ha derivata nulla nei punti interni all'intervallo nei quali assuma valori di massimo o minimo (dim.).
Teorema di Rolle: per una funzione continua su un intervallo chiuso e limitato, derivabile nell'interno, con egual valore agli estremi, vi e' un punto interno in cui la derivata si annulla  (la secante del grafico orizzonatale e' parallela ad una tangente)(dim.)
Teorema di Lagrange:
per una funzione continua su un intervallo chiuso e limitato, derivabile nell'interno, vi e' un punto interno in cui la derivata e' eguale al rapporto incrementale agli estremi (la secante agli estremi del grafico e' parallela a qualche tangente) (dim.)
Teorema di Cauchy: date due funzioni 
continue su un intervallo chiuso e limitato, derivabili nell'interno, vi e' un punto interno per cui il rapporto dei loro incermenti agli estermi e' eguale al rapporto delle loro derivate calcolate nel punto (per ogni curva piana derivabile una secante e' sempre parallela a qualche tangente).
Una funzione derivabile su un intervallo e' monotona non decrescente se e solo se la sua derivata e' non negativa (dim.).
Una funzione che ha derivata nulla in ogni punto di un intervallo e' costante (dim.).

Una funzione e' convessa se e solo se f(ax +(1-a)y) <_= af(x) +(1-a)f(y) per ogni a tra 0 ed 1 se e solo se il suo grafico sta sotto  le corde se solo se il suo grafico sta sopra i complementari delle corde se e solo se i rapporti incrementali sono funzioni monotone non decrescenti.
Una funzione di piu' variabili e' convessa se e solo le sue restrizioni alle rette (in forma parametrica affine) parallele agli assi sono funzioni convesse.
Una funzione derivabile su un intervallo e' convessa se e solo se la sua derivata e' monotona non decrescente se e solo se il suo grafico sta sopra tutte le rette tangenti.
Una funzione derivabile due volte su un intervallo e' convessa se e solo se la sua derivata seconda e' non negativa.

Regole di derivazione: derivate di polinomi, derivate di funzioni razionali, inetrpretazione geometrica della derivata dell'inversa di una funzione, derivata dell'esponenziale e del logaritmo.

Grafici di funzioni elementari: x^n, 1/x.
 
6-11-07  lezione 10 (Tortorelli)  Le derivate e i grafici delle funzioni elementari, diseguaglianze e limiti notevoli, polinomio di Taylor.
Ricerca di massimi e minimi:
-esistenza e.g. funzioni continue su intervalli chiusi e limitati;
-ricerca tra: i punti estremi, i punti di non derivabilita', i punti interni ove la derivata si annulla
- confronto dei valori assunti in questi punti
Massimi e minimi locali e derivate successive.
Notazioni:
o(A),
Definizioni: 
B e' o(A) per x-->p
se vi sono r  ed E per cui |B(x)|<_= A(x) E(x) 0<dist(x,p)<r  ed E(x)-->0;
polinomio di Taylor di grado n; massimo e minimo locale.

Enunciati:
se A e' maggiore eguale a B ed esistono i limiti  lim A e' maggiore eguale di lim B (dim)
se lim A > lim B  per x-->p allora vi e' r  per cui se  0< dist(x,p) <r si ha A(x)>B(x) (dim)
se  A e' compreso tra c_1 e c_2 che tendono allo stesso limite L allora anche A tende a L

 x<_= e^x -1 <_= xe^x (dim),   calcolo delle derivate di esponenziale, logaritmo, potenza reale, seno coseno e loro grafici (dim)
confronto asintotico di esponenziale e logaritmo con polinomi (dim)

l'unica funzione f per cui f'(x)=f(x) ed f(0)=1 e' e^x (dim con teorema di Lagrange)

polinomio di Taylor di grado n e sua unicita', resto di Lagrange.

Se in un punto p interno ad un intervallo f'(p)=0 e la prima derivata non nulla in p  ha ordine pari allora il punto p e' un punto di massimo locale o un punto di minimo locale rispettivamente nel caso in cui tale derivata e' negativa o positiva
8-11-07  esercitazione 4 (Caputo) vedi foglio 4: studi di funzioni, asintoti e limiti
9-11-07  esercitazione 5 (Caputo) vedi foglio 5: studi di funzioni
13-11-07 lezione 11 (Tortorelli) [cfr. Teoria1:integrazione1]
 La definizione di integrale di Riemann in una e piu'variabili,
 relazioni con la misura di Peano Jordan e proprieta', Riemann integrabilita' su iper-intervalli  chiusi delle funzioni continue.
Sommabilita' in senso generalizzato e misura in senso generalizzato per insiemi e funzioni illimitati.  
Riduzione ad integrali iterati, domini scomponibili in unioni di insiemi compresi tra grafici di funzioni continue.
Integrali in una variabile: la nozione di primitiva di una funzione su un intervallo, teorema fondamentale del calcolo, cambiamento di variabile negli integrali in una variabile.
Integrali orientati in una variabile.
15-11-07 lezione 12 (Tortorelli) [cfr. Teoria1:integrazione1]
Integrazione per parti.
Fattorizzazione di polinomi reali.
Riduzione di funzioni a razionali combinzioni lineari di polinomi,  reciproci di potenze di binomi di primo grado, reciproci di potenze di ((x-c)^2 +d^2), e degli ultimi moltiplicati per x.
Lunghezza di un cammino continuo.
Se  g(t)=(g_1(t), g_2(t) , ... ) e' un cammino derivabile su [a,b] allora la sua lunghezza e' eguale
all'integrale tra a e b della funzione data dalla norma della derivata (g_1(t)^2 + g_2(t)^2...)^1/2
16-11-07  esercitazione 6 (Iacopini) [cfr. colonna appunti]: integrali di funzioni razionali, cenno ai numeri complessi.
16-11-07  tutorato 4 (Iacopini) : [cf . foglio 4T] integrali e integrali di funzioni su curve.
20-11-07 lezione 13 (Tortorelli) [cfr. Teoria1:integrazione1] Invarianza della lunghezza per riparametrizzazioni monotone.
Integrali di funzioni su cammini e loro invarianza per riparametrizzazioni monotone. Baricentro di una curva, cammino iniettivo a meno di un numero finito di valori.
Integrali di vettori lungo cammini  e loro invarianza rispetto a riparametrizzazioni che conservano l'ordine degli estremi temporali.

Coseno e seno iperbolico, x^2-y^2 =1versus x^2+y^2=1, loro derivate e loro inverse (parziali), primitive del reciproco della radice di 1+x^2 e di x^2-1.

[cfr. Teoria2:numeri complessi] Operazioni con i numeri complessi, identita' di due numeri complessi, interpretazione geometrica della somma, interpretazione geometrica del prodotto a fattore fissato come mappa lineare conforme.
Forma trigonometrica e radici n-sime.
Argomento principale.
Forma esponenziale.
Teorema fondamentale dell'Algebra.
22-11-07 lezione 14 (Tortorelli)  Teorema fondamentale dell'Algebra e fattorizzazione di polinomi, fattorizzazione di polinomi a coefficienti reali.
Radici ennesime: esempi;
arcotangente e determinazioni dell'argomento di un numero complesso;
calcolo del limite di (1+z/n)^n per n-->+oo: e^z.
Integrali di funzioni complesse di variabile complessa lungo cammini.
27-11-07 lezione 15 (Tortorelli) Tangenti a grafici: l'esistenza delle derivate in ogni direzione non e' sufficiente a garantire l'esistenza di un piano tangente, differenziabilita' ed approssimazione lineare.
Notazioni:per derivate direzionali, per derivate parziali, d_p f, nabla del gradiente
Definizioni:  insieme aperto, insieme chiuso, connesso per cammini continui, derivate direzionale, derivata parziale, differenziabilita',  piano tangente ad un grafico, gradiente
Enunciati: una funzione definita su un aperto connesso per cammini continui e' costante se e solo se ha tutte le derivate parziali nulle in ogni punto;
la matrice associata al differenziale e' la matrice le cui righe sono le derivate parziali delle funzioni componenti;
se il gradiente non e' nullo in punto allora e' ortogonale all'insieme di livello per quel punto;
il gradiente se non nullo da la direzione di massima crescita (dim.);
teorema del diffenziale totale (dim. nel caso due variabili);
diffrenzaibilita' di funzioni affini e di prodotti;
differenziale della funzione composta e regola della catena;
differenziale dell'inversa se la matrice del differenziale e' invertibile;
una funzione in un punto di massimio o minimo relativo se e' differenziabile
ha differenziale nullo cioe' sono nulle tutte le derivate parziali.
29-11-07 lezione 16 (Tortorelli)  Tangenti ad immagini e tangenti a luoghi di zeri: il teorema del rango ed il teorema delle funzioni implicite (cfr. Teoria 3).
30-11-07  esercitazione 7 (Caputo) [cfr. foglio 7]: integrali iterati, numeri complessi, luoghi di zeri.
30-11-07  tutorato 5 (Iacopini) : [cfr. foglio 5T]: studi di funzioni di piu' variabili.
 4-12-07 lezione 17 (Tortorelli) Teorema dell funzioni implicite in codimensione maggiore di uno, invertibilita' locale. Punti critici e punti di estermo relativo: verso uno studio con le derivate seconde. Funzioni due volte differenziabili, forme quadratiche autospazi, caso delle matrici simmetriche.
Notazioni:per derivate direzionali seconde, per differenziale secondo e matrice Hessiana
Definizioni:  punto critico, derivate direzionale seconda, funzione due volte differenziabile come funzione le cui derivate parziali prime sono differenziabili, matrice Hessiana, differenziale secondo.
Forma bilineare associata ad una matrice, forma quadratica associata ad una matrice (polinomi omogenei di grado due), matrici simmetriche.
Autovettori, autovalori , autospazi, polinomio caratteristico relativi ad una trasformazione lineare, diagonalizzaizone di matrici.
Enunciati:  teorema delle funzioni implicite in codimensione maggiore di uno, teorema di invertibilita' locale, un punto di estremo relativo interno e' critico, la matrice Hessiana e' simmetrica, se vi e' una derivata seconda direzionale continua allora vi e' quella con direzioni di derivazione scambiate nell'ordine e sono uguali, differenziale secondo e derivate direzionali seconde (dim.).
 Una forma bilineare individua univocamente una matrice agendo sulle coppie di elementi della base canonica (dim), una forma quadratica individua univocamente una matrice simmetrca (dim), gli auovettori relativi a diversi autovalori di una matrice simmetrica sono ortogonali (dim), un trasformazione lineare di  C^n ha sempre  autovalori complessi la somma delle cui molteplicita' e' n, una trasformazione lineare  nelle coordinate date da una eventuale base di autovettori e' associata ad una matrice diagonale (dim. cenno), un matrice simmetrica ha una base ortogonale di autovettori, in particolare la somma delle dimensioni degli autospazi e la dimensione ambiente.
Calcolo del gradiente di una forma quadratica.  
6-12-07 lezione 18 (Tortorelli) Polinomio caratteristico, dimostrazione del teorema spettrale per induzione, elissoidi e loro confronto, analogia con le serie di Fourier:

le funzioni derivabili due volte con derivate continue, e periodiche di periodo diciamo 2pi  con la somma dei valori e il prodotto per numeri costituiscono uno spazio vettoriale (di dimensione infinita) si considera la forma bilineare su questo spazio

(f,g)---> integrale tra 0   e 2 pi  f(t) g(t) dt  essa e' un prodotto scalare

si considera l'operatore  f---> f'' che ad una di queste funzioni associa la sua derivata seconda
questo e' un operatore lineare che trasforma funzioni periodiche derivabili due volte con continuita' in funzioni periodiche continue. Integrando due volte per parti e considerando che 
se una funzione e' periodica e derivabile anche la sua derivata e' periodica si ha

int_0^2pi f''(t)g(t)dt  =  f' (2pi) g(2pi) - f'(0)g(0) - int_0^2pi f'(t) g'(t) dt = int_0^2pi f(t) g''(t)dt

quindi l'operatore in questione e' simmetrico rispetto al prodotto scalare dato. In analogia con il caso di dimensione finita delle matrici simmetriche e del prodotto scalare Cartesiano il problema agli autovalori associato e'

u''(t)= m u(t)
u(0)=u(2pi)
u'(0)=u'(2pi)

le soluzioni di questo sono date dalle successioni di funzioni
cos nx , sin n x che sono ``autovettori'' per l'autovalore m=-n^2 , n in N.
In effetti queste funzioni, al variare di n, sono tra loro ortogonali rispetto al prodotto scalare introdotto e hano norma al quadrato rispetto al prodotto scalare pi tranne cos 0 t= 1 che l'hga eguale a 2pi.
Con un po piu' di strumenti teorici si puo' provare che molte funzioni possono essere viste come limite di come limite di somme ortogonali ovvero per certe f(x) si ha

1/2pi int_0^2pi f(t) dt +
cos x/pi int_0^2pi f(t) cos t dt +sin x/pi int_0^2pi f(t) sin t dt + ...

... +
cos nx/pi int_0^2pi f(t) cos nt dt +sin nx/pi int_0^2pi f(t) sin n t dt ------> f (x)  

per n --> +oo.

Formula di Taylor con resto di Peano al secondo ordine.
Notazioni:S>0, tr M
Definizioni:  forme o matrici simmetriche definite e semidefinite, traccia.
Enunciati:  Teorema spettrale: una matrice simmetrica ha una base di autovettori ortonormali
(dim. i punti critici di f(x)= (x,Sx)/ |x|^2 sono tutti e soli gli autovettori S e i rispettivi autovalori sono i valori critici f(x), essendo costante sulle semirette per l'origine per Weiestrass f assume massimo e minimo interni a 1< |x|<2, quindi un punto critico v_1 corrispondente al punto di massimo  e' autovettore con autovalore f(v_1) il massimo di f: si considera l'analogo problema  restringendosi al piano ortogonale a v_1 degli x per cui (x,v_1)=0, ci si e' cosi ridotti a un problema con una variabile in meno).

Teorema di Hamilton - Caley: una matrice M annulla il suo polinomio caratteristico
 det (zId -M).

Il polinomio caratteristico non dipende dal sistema di cooordinate scelto (dim)
quindi il polinomio caratteristico di pende solo dalla trasformazione lineare che la matrice rappresenta nelle cooordinate.
I coefficienti del polinomio caratteristico non dipendono dalle coordinate:
nel caso di matrici due per due il polinomio di M e'
z^2 -ztrM +det M (dim)
In generale il coefficiente di z^k di det (zId-M) e' :

(-1)^{n-k}
somma su i_1 < ... < i_{n-k} det(matrice con righe i_1... i_{n-k} colonne i_1 ...i_{n-k} di M)

(le sotto matrici quadrate con la diagonale contenuta nella diagonale principale di M)

ovvero enumerando gli autovalori di M con molteplicita' m_1 ... m_n:

(-1)^{n-k} somma su s crescente da {1 ... n-k} in {1... n} dei prodotti m_s_1 .... m_s_{n-k}

Formula di Taylor con resto di Peano al secondo ordine:
sia f da R^n in R^m , q =(q_1 ... q_n), f=(f_1 .... f_m)

differenziabile una volta in un aperto e differenziabile due volte in un punto p dell'aperto

allora

 f(q) -f(p) - d_p f [q-p] - 1/2 (H_p f[q-p], [q-p]) = o( |q-p|^2)

per funzioni di due variabili decriptando la notazione si ha quindi posto q=(x,y), p=(a,b)
f(x,y) =f(a,b) +
           +  (x-a)df/dx (a,b) + (y-b) df/dy(a,b) +
           +  1/2 (x-a)^2 d^2 f/dx^2 (a,b)+1/2 (y-b)^2 d^2 f/dy^2 (a,b)+(x-a)(y-b)d^2f/dxdy (a,b) +
           +  o( (x-a)^2 +(y-b)^2)
7-12-07  esercitazione 8 (Caputo) [cfr. foglio 8]: trasformazioni conformi, proiezione stereografica.
7-12-07  tutorato 6 (Iacopini) [cfr. foglio 6T]: funzioni implicite,
 studio di punti critici grazie alla forma Hessiana,  diagonalizzazione di matrici.
11-12-07 lezione 19 (Tortorelli) Uso della formula di Taylor al secondo ordine per lo studio dei punti critici interni. Differenziabilita' e convessita'. Punti di massimo e minimo relativo non interni: spiegazione geometrica con parametrizzazioni e metodo dei moltiplicatori di Lagrange.
Definizioni:  pi.
Enunciati:  dimostrazione della formula di Taylor al secondo ordine con resto di Peano, formula di Taylor al primo ordine con resto di Lagrange.
Se in un punto critico la forma Hessiana e' definita strettamente alllora tale punto e' estremale relativo (dim.), se in un punto critico interno la forma Hessiana e' sia negativa che positiva allora il punto non e' ne di massimo ne di minimo (dim.), se un punto  interno e' di minimo [massimo] relativo allora oltre ad essere critico la forma Hessiana e' definita non negativa [non positiva], se in tutto un intorno di un punto critico la forma Hessiana e' definita non negativa  [non positiva] allra il punto e' di minimo [massimo] relativo (dim.).
Una funzione differenziabile su un insieme convesso e' convessa se e solo se il suo grafico sta sopra il piano tangente in ogni punto: f(x)>_= f(x_0) + d_x_0 f[ x-x_0]; una funzione differenziabile due volte e' convessa se e solo se in ogni punto la forma Hessiana e' definita non negativa.
Se una funzione ha un punto di estremo relativo su l'immagine di una parametrizzazione regolare allora il suo gradiente e' ortogonale al piano tangente nel punto all'immagine (dim.);
Metodo dei moltiplicatori di Lagrange, caso di funzione e vincolo omogenei formula di Eulero, esempio con forme quadratiche in tre variabili.
13-12-07 lezione 20 (Tortorelli) Cambiamento di variabile negli integrali multipli: enunciato, e sua esemplificazione con l' approssimazione del volume del trasformato di un iperettangolo con il volume dell'iperparallelogramma trasformato dal differenziale nel punto;
 esempi: calocolo dell'integrale di x^2 + y^2 su un ottavo di cerchio, calcolo dell'integrale di x=y+z su un ottavo della palla in coordinate sferiche e in coordinate cartesiane.
Enunciati: Cambiamento di variabile negli integrali multipli.
14-12-07  esercitazione 9 (Caputo) [cfr. foglio 9]:  esempi per derivate successive, massimi e minimi,  cambiamento di variabile, formula di Green
14-12-07  tutorato 7 (Iacopini) [cfr. foglio 7T]: .
18-12-07 lezione 21 (Tortorelli) Area di  superificie di rotazione.
Introduzione alle equazioni differenziali ordinari e ai sitemi di equazioni differenziali ordinarie: equazione di decadimento , equazioni a variabili separabili, y' -y^2=0 esistenza  non globale, y'-radice y=0  y(0)=0 non unicita', y' =-1 se y >_= 0  y'=1 se y<0  e y(0)=0 non esistenza, fattore integrante per le equazione lineari del primo ordine,
riduzione di equazioni di ordine maggiore di uno a sistemi del primo ordine
Definizioni: condizione di Lipschitz, equazione differenziale (del primo ordine in forma normale), sistema di equazioni differenziali (del primo ordine in forma normale), equazioni a variabili separabili, sistema differenziale lineare, sistema autonomo, sistema omogeneo, soluzione locale di un sistema di equazioni differenziali ordinarie, problema ai dati iniziali, soluzione particolare;
Enunciati: Le funzioni vettoriali differenziabili con continuita' soddisfano al condizione di Lipschitz (dim. Lagrange), teorema di esistenza locale ed unicita', criterio di esisteza globale  con legge dell'equazione a crescita lienare sulla soluzione, principio di sovrapposizione Duhamel per le equazioni lineari del primo ordine non omogenee e formula risolutiva (dim), equazioni lineari del secondo ordine a coefficienti costanti e loro soluzioni, metodo delle costanti arbitrarie, le soluzioni di un  sistema lineare omogeneo in n equazioni formano uno spazio vettoriale di dimensione n .
20-12-07  esercitazione 10 (Caputo) [cfr. foglio 10]: cambio di variabile negli integrali multipli, massimi e minimi vincolati.
8-1-08 lezione 22 (Tortorelli) Svolgimeto esercizi D2 e A1 della terza prrova in itinere del 21 dicembre 2007.
Introduzione ai sistemi di equazioni differenziali ordinarie:
Equazioni e sistemi lineari del primo ordine omogenei e non omogenei, formula risolutiva per  le equazioni lineari del primo ordine ed interpretazione con il principio di Duhamel di sovrapposizione degli impulsi istantanei, relazioni tra sistemi  lineari del primo ordine a coefficienti costanti ed equazioni  lineari del secondo ordine a coefficienti costanti.

Enunciati: detta A(t) una primitiva di a(t) l soluzioni dell'equazione y'(t)-a(t)y(t0=b(t) sono tutte e sole le funzioni
 
                             c exp A(t) +  integrale indefinito in t di exp (A(t) - A(s)) b(s) ds
  
(dimostrazione con il metodo del fattore integrante exp (- A(t))).
L'insieme delle soluzioni di un sistema lineare omogeneo e' uno spazio vettoriale  e l'insieme delle soluzioni di un sistema lienare e il traslato di questo con una soluzione particolare (dim.),
 quindi per trovare le soluzioni di un sistema lineare :
a- si trova lo spazio vettoriale delle soluzioni del sistema omogeneo
b- si trova una soluzione particolare dedl sistema non omogeneo.
Un equazione lineare del secondo ordine x'' +ax' + bx =c
 e' equivalente a un sistema lineare del primo ordine di dimensione due
                                                   x' = z
                                                   z' = -bx -az +c   
(dim.) un sistema lineare del primo ordine di dimensione due a coefficienti costanti omogeneo
                                                   x' = ax + by
                                                   y' = cx + dy  
si riduce  per derivazione sostituzione all'equazione del secondo ordine  z''-(a+d)z+(ad-bc)z=0
ovvero sia x che y sono soluzioni dell'equazione in questione e nel caso b non  0 si ricava la y da x, nel caso c non 0 si ricava x da y, mentre quando son entrambi nulli si risolvono separatamente  x'=ax e y'=dy.
Lo spazio vettoriale delle soluzioni di un'equazione lineare omogenea del secondo ordine a coefficienti x''+ax'+bx = 0 costanti reali e' lo spazio vettoriale di dimensione due generato
dalle funzioni
 exp pt, exp qt                                 se p ed q sono radici reali distinte del polinomio  z^2+az+b
 
 exp pt , t exp pt                              se p e' l'unica radice reale  del polinomio

 exp ut cos vt, exp ut sin vt             se p = u+iv e q=u-iv sono le radici complesse del polinomio

equivalentemente usando la notazione complessa si ha che tutte e sole le soluzioni a valori complessi dell'equazione sono del tipo  

f exp (pt) + g exp (qt)     al variare di f e g tra i numeri complessi se p e q sono radici distinte

f exp (pt) + g t exp (pt)  al variare di f e g tra i numeri complessi se p e' lunica radice

(dim.   dette p e q le radici di z^2 +az +b=(z-p)(z-q)  l'equazione x''+ax'+bx = 0 e'    
           equivalente    a   (d/dt -p)(d/dt -q) x(t)=0 ovvero al sistema
                                                            w'(t) - pw(t) = 0
                                                             x' (t)- qx(t)  = w(t)    
           la cui prima equazione si risolve per fattore integrante e la seconda con la formula di    
            Duhamel)
Come corollario si ha che lo spazio vettoriale delle soluzioni di un sistema omogeno di dimensione due primo ordine  lineare a coefficienti costanti ha dimensione due.

10-1-08 lezione 23 (Tortorelli)  Nessun presente in aula.

11-1-08  esercitazione 11 (Caputo) [cfr. foglio 11]: equazioni differenziali a variabili separabili. Lineari omogenee del secondo ordine, metodo dei coefficienti indeterminati per  trovare le soluzioni massimi e minimi, studi di funzione.

15-1-08 lezione 24 (Tortorelli)  Riassunto degli enunciati esposti nelle precedenti lezioni
 riguardanti i sistemi di equazioni differenziali ordinarie. Ulteriori commenti ed esemplificazioni: discretizzazione in tempo di un'equazione differenziale ordinaria del
primo ordine  necessiuta della valutazione del tempo di esistenza caso della discretizzazione di y'=y^2, cenno all'approssimazione di soluzioni differenziali del secondo ordine non omogenee con approssimazione del termine noto mediante polinomi di Taylor o serie trigonometriche e quindi ricorso al metodo delle costanti indeterminate.
Il metodo delle costanti arbitrarie per trovare soluzioni particolari di equazioni differenziali lineari non omogenee.
Enunciati: un sistema di n equazioni differenziali ordinarie di ordine k  e' equivalente ad un sistema di nk  equazioni del primo ordine (dim),  teoremi di Peano e di Cauchy-Lipschitz,
  l'ampiezza dell'intervallo di esitenza e' minore eguale della distanza del vettore dei dati iniziali dal bordo del dominio della termine noto diviso il massimo della norma del termine noto (dim),  criterio di crescita lineare di esistenza globale,  le equazioni lineari di ordine k hanno come insieme delle soluzioni uno spazio vettoriale di dimensione k, lo spazio delle soluzioni di un'equazione diffrenziale omogenea, calcolo delle soluzioni di un sistema lineare omogeneo a coefficienti costanti di due equazioni differenziali di ordine uno (dim.),
data una base dello spazio delle soluzioni di un un sistema lieneare omogeneo il determinante della matrice che per colonne ha le soluzioni della base ha determinante sempre non nullo (come esercizio verifica nel caso di dimensione due a coefficienti costanti),  metodo dei coefficienti indeterminati :
una soluzione  particolare di un equazione differenziale lineare non omogena
y''(t) + a(t)y'(t) +b(t) y(t)= c(t)
si trova nella forma y^*(t) = c(t) z_1(t) +c_2(t)z_2(t) 
ove z_1(t) e z_2(t) sono una base dello spazio vettorilae delle soluzioni dell'equazione omogenea y''(t) + a(t)y'(t) +b(t) y(t)= c(t)
e  c_1(t) e c_2(t) sono funzioni per cui le loro derivate, t per t, risolvono il sistema numerico

c_1' z_1  + c_2' z_2  =  0
c_1' z_1' + c_2' z_2'  = c(t)

17-1-08 lezione 25 (Tortorelli)  Sistemi piani automi del primo ordine e dinamica unidimensionale nello spazio delle fasi:
 y'(t)  =  f(y(t),z(t))
 z' (t) =  g(y(t),z(t)),  y(0)=y_0 z(0)=z_0
Cenno allo studio locale attorno ad una soluzione stazionaria mediante linearizzazione,
esempio di instabilita' nel caso di non invertibilita'
y'(t)  =  y(t)                                                        y' (t) =  y(t)
z' (t) =  y(t)                              versus                z'(t)  =  y(t)  + pz(t)
Classificazione delle traiettorie nei sistemi differenziali piani non degeneri
y'(t)  =  ay(t)  + bz(t)
z'(t)  =  cy(t)  + dz(t)           ad-bc nonnullo
Definizioni: sistemi autonomi, integrali primi, spazio delle fasi, traiettorie, zeri isolati, soluzioni stazionarie o di equilibrio, nodi,  nodi impropri, selle, stelle, fuochi, stabilita'.
Enunciati:
- Le traiettorie percorse da due soluzioni (y(t),z(t)) t in I=]h,k[ (x(t),w(t)) t in I= ]m,n[, di
 y'(t)  =  f(y(t),z(t))
 z' (t) =  g(y(t),z(t)), 
con f e g regolari si toccano solo al limite negli estremi degli intervalli di definizione I e J o sono coincidenti.
In particolare se  f(y_0,z_0)=g(y_0,z_0)=0 per il punto (y_0,z_0) (che e' la traiettoria della  soluzione stazionaria costantemente eguale a (y_0,z_0)) non puo' passare la traiettoria di nessun altra soluzione.
- Le traiettorie percorse da una soluzione (y(t),z(t)) di
 y'(t)  =  f(y(t),z(t))
 z' (t) =  g(y(t),z(t)),  y(0)=y_0 z(0)=z_0
con g(y_0,z_0) diverso da 0 localmente (dist (t, t_0 ) abbastanza piccola) soddisfano
 y(t)= F(z(t)) ove F e' soluzione di dy/dz = f(y,z)/ g(yz) , y(z_0)=z_0

ovvero G(y(t),z(t))=G(y_0,z_0) ove G e' soluzione di
f(y,z) dG/dy (y,z) + g(y,z)dG/dz(y,z)=0

-trovare una tale  F o G e' quindi equivalente a risolvere per qualche funzione m
u'(t)  = m(t) f(u(t),v(t))
v' (t) = m(t) g(u(t),v(t)),  u(0)=y_0 v(0)=z_0
ovvero                                                   u'(t) g(u(t),v(t))- v' (t)f(u(t),v(t))=0 ,  y(0)=y_0 z(0)=z_0.


- Nel caso in cui f e g sono funzioni omogenee di egual grado mediante una delle due sostituzioni w(z)=y(z)/z o w(y)=z(y)/y l'equazione dy/dz = f(y,z)/ g(yz) , y(z_0)=z_0
si riduce ad un'equazione a variabili separabili che permette sapendo trovare primitive di trovare G per cui G(y,z(y)) ovvero G(y(t),z(t)) e' costante.

- Considerando il sistema lineare omogeneo di ordine uno in due incognite a coefficienti costanti

                                                                                                                                       a      b
y'(t)  =  ay(t)  + bz(t)                                   con notazione compatta Y(t)=(y,z),  A =
                                                                                                                                       c        d
z'(t)  =  cy(t)  + dz(t)        ad-bc nonnullo                         Y'(t)=AY(t),    det A non 0

-- se S e' la matrice di un cambio di coordinate allora SY(t)=: W(t) risolve

      W'(t) =SAS^{-1} W(t)

--  questioni che riguardano tangenza e parallelismo (questioni affini cio' invarianti
   per cambiamenti di coordinate lineari generici) per le traiettorie di Y'=AY  ricevano
   risposta dallo studio dello stesso problema per le traiettorie di W

--  se  m e' autovalore di A di autovettore V allora Y(t) = exp{mt} V e' soluzione
  

- Classificazione le traiettorie percorse dalle soluzioni di un sistema piano lineare omogeneo non degenere  
Y'(t)=A Y(t)    con   det A non 0                                          
La soluzione stazionaria nulla si dice:

-- fuoco e centro se  A non ha autovalori reali 
      ---   cambiando coordinate ci si riduce all'equazione differenziale in campo complesso
             (u'(t) +i v'(t)) = (p+iq)(u(t) +i v(t)) le cui  soluzioni exp(B+iC) exp(t(p+iq)) in forma   
             vettoriale reale sono del tipo
                     W(t) = B exp{ pt} (cos ( qt + C), sin (qt +C))
             ove p+i q e' una radice complessa del polinomio caratteristico di A
              z^2- (a+d) z + ad-bc,  B il modulo del dato iniziale C il suo argomento
       ---   le traiettorie sono spirali (fuoco) che si svolgono (p >0) o si avvolgono (p<0), ellissi   
              (p=0) (centro)

--  nodo se A due autovalori reali distinti dello stesso segno
        ---   le traiettorie nel sistema di coordinate non cartesiano  delle direzioni dei due       
               autovettori distinti sono grafici  di z= y^r  etangenti all'asse di autovalore in 
               modulo   minore
-- nodo improprio se A ha un solo autovalore reale con una sola direzione di  autovettore
       --- le traiettorie son tangenti all'origine a questa direzione e tendono a meno di un
            fattore   logaritmico   ad essre ad essa arallele all'infinito
--  stella se A e' diagonale
       --- le traiettorie sono semirette dall'origine
 --  sella se A ha due autovalori di segno diverso
       --- le traiettorie sono tipo iperboli con asintoti le direzione degli autovettori
18-1-08  esercitazione 12 (Caputo) [cfr. foglio 12]: sistemi differenziali  lineari del primo ordine, integrali di superficie, massimi e minimi vincolati.
       


CALENDARIO ESAMI:    


PRIMA PROVA IN ITINERE       venerdi 19-10-07 aula C ore 9-11
SECONDA PROVA IN ITINERE  
venerdi 23-11-07 aula C ore 9-11
TERZA PROVA IN ITINERE    venerdi 21-12-07 aula C ore 9-11

PRIMA PROVA FINALE        martedi  22-01-08  aula da definire  ore  10-13

SECONDA PROVA FINALE  lunedi    11-02-08  aula  C                ore  10-13


TERZA PROVA FINALE      

QUARTA PROVA FINALE    
QUINTA PROVA FINALE    

SESTA PROVA FINALE