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 6 - Connessioni
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scp

Viene usato lo stesso server sshd ma il client scp è specializzato nel trasferire files tra i due sistemi, in modo crittato.

La sintassi è simile a quella di cp. I files del sistema remoto si indicano con il nome del sistema seguito dai due punti.
Per esempio copio il file prova.tex nella directory tex del mio account su poisson:
scp   prova.tex    poisson.phc.dm.unipi.it:tex/

Particolarmente potente il flag -r che permette la copia ricorsiva delle sottodirectory.
Se comunque si vuole preservare anche diritto e date delle directory, conviene fare prima un tar e poi trasferire il tarfile.

rsync

Anche qui viene usato lo stesso server sshd ma il client rsync è molto più lento ma fa una cosa molto interessante, e cioè aggiorna i files e le directories interessate.
Per esempio per tenere una copia delle mie pagine web aggiornata posso usare:

rsync -av --delete . zeno:/pages/steffe

rsync è molto accurato e fa il controllo della parità di blocchi trasferiti;
con una opportuna opzione può anche rispettare gli hard links.

sshfs (file system attraverso ssh)

Viene usato lo stesso server sshd ma il client sshfs apre una connessione crittata tra le due macchine e fa apparire la directory remota come se fosse montata su una directory locale: in effetti viene usato il meccanismo del fusermount.

E' molto comodo se si deve trasferire diversi files sparpagliati qua e la tra le due macchine.

Inoltre e' possibile usare un file manager grafico per fare i trasferimenti di files.

La sintassi è :

sshfs    -o   idmap=user    macchina_remota:    directory_locale

Per smontare il file system montato si usa il comando:

fusermount  -u    directory_locale  


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Laboratorio di Comunicazione mediante Calcolatore - Sergio Steffè - AA 2019/2020 - PISA
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