Calcolo delle Variazioni A, a.a. 2018-19
Seminari
per l'esame finale
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Questa è la lista di seminari per l'esame del corso di
Calcolo delle Variazioni A, a.a. 2018-19.
Ricordo che l'esame è composta da un
seminario e da un orale sugli argomenti principali del corso.
Attenzione:
- accanto ad ogni seminario indico il nome dello studente a cui è
stato assegnato, e tale seminario non può essere assegnato ad un
secondo studente; i seminari non ancora assegnati sono in fondo alla
lista;
- i dettagli del seminario vengono discussi e concordati con me;
- alcuni argomenti sono più ampi o difficili di altri, cosa di cui
terrò conto in fase di valutazione.
Seminari già assegnati:
Teoremi di continuità e
semicontinuità di Reshetnyak (Nicola Picenni, 20/6/2019)
L'oggetto di questo seminario sono due teoremi di Reshetnyak: il primo
riguarda la
semicontinuità di certi funzionali integrali sullo
spazio delle misure (vettoriali) rispetto della convergenza debole*
(indotta dalla dualità delle misure con lo spazio delle funzioni
continue); il secondo riguarda la continuità di funzionali dello stesso
tipo rispetto alla convergenza in
misura (che può essere vista come un sostituto della convergenza forte
nello spazio delle misure).
Questi risultati sono dimostrati in
- L. Ambrosio + N. Fusco + D. Pallara: "Functions of Bounded
Variation and free discontinuity problems", Oxford University
Press, 2000.
La disuguaglianza
isoperimetrica quantitativa nel piano (Ginevra
Biondi, 20/7/2019)
Usando la serie di Fourier è possibile
dimostrare la disuguaglianza isoperimetrica per insiemi nel piano il
cui bordo è parametrizzato da un cammino semplice, vale a dire
L^2 \ge 4 pigreco A
dove A è l'area dell'insieme e L la lunghezza del bordo.
Adattando questa dimostrazione si può
ottenere anche la disuguaglianza isoperimetrica "quantitativa", che
stima quanto una figura piana dista da un cerchio sulla base della
differenza L^2 - 4 pigreco A (il cosiddetto difetto isoperimetrico).
Soluzione del problema di Plateau secondo
Douglas e Radó (Davide Carazzato, 4/11/2019)
Usando il teorema di Lichtenstein (vedere sotto) è
possibile dimostrare che la minimizzazione del funzionale area per la
mappe dal disco in R^n (vale a dire l'area
dell'immagine della mappa contando la molteplicità) corrisponde alla
minimizzazione dell'energia
di Dirichlet. Questo risultato è analogo al fatto che le geodetiche in
una varietà Riemanniana possono essere
ottenute minimizzando il funzionale azione invece che la
lunghezza.
Costante ottimale nella disuguaglianza di
Sobolev
(Viviana Grasselli, 6/12/2019)
La costante ottimale della
disuguaglianza di Sobolev in R^d è determinata da un semplice problema
di minimo, e utilizzando i risultati di simmetrizzazione visti a
lezione si dimostra che il minimo viene assunto tra le
funzioni radiali e può essere calcolato esplicitamente (il punto
delicato è la dimostrazione dell'esistenza). Nel caso di domini diversi
da R^d, invece,
tale minimo non esiste.
Questi risultati sono stati originariamente dimostrati in
- G. Talenti: "Best constant in Sobolev inequality", Ann. Mat. Pura
Appl. 110 (1976), 353-372;
- T. Aubin: "Problèmes isopérimétriques et espaces de Sobolev", J.
Differential Geometry 11 (1976), 573-598.
Il teorema di Lichtenstein
(Giacomo Leccese, 9/12/2019)
Ogni superficie di Riemann S di
dimensione 2 diffeomorfa al disco ammette una parametrizzazione
conforme, vale a dire una parametrizzazione dal disco in S il cui
differenziale in un punto arbitrario (inteso come applicazione lineare)
è conforme, ovvero
conserva gli angoli. Tale parametrizzazione può essere
ottenuta minimizzando l'energia di Dirichlet (opportunamente definita)
tra tutte le mappe dal disco in sè che soddisfano un'opportuna
condizione al bordo.
Il teorema di compattezza per SBV di L. Ambrosio (Massimo
Sorella, 11/12/2019)
Lo spazio delle funzioni SBV ed il teorema di compattezza di L.
Ambrosio sono stati molto usati negli ultimi trent'anni per dimostrare
teoremi di esistenza per problemi variazionali motivati dalla meccanica
dei continui e dalla teoria della ricostruzione di immagine.
In questo seminario si dimostra il teorema di Ambrosio in dimensione
qualunque (non
necessariamente nella formulazione più generale possibile) confrontando
la dimostrazione con quella, nettamente più semplice, in dimensione 1.
Referenze:
- L. Ambrosio + N. Fusco + D. Pallara: "Functions of Bounded
Variation and free discontinuity problems", Oxford University
Press, 2000;
- G. Alberti + C. Mantegazza: "A Note on the Theory of SBV
Functions", Bollettino dell'Unione Matematica Italiana Sezione B (7),
11
(1997), 375-382.
La
disuguaglianza di Borell-Brascamp-Lieb e
applicazioni (Mattia Magnabosco, 19/12/2019)
Partendo dalla disuguaglianza di
Borell-Brascamp-Lieb, di cui la disuguaglianza di Prekopa-Leindler è un
caso particolare, si ottiene la disuguaglianza di Brunn-Minkowski e
quindi la disuguaglianza isoperimetrica (in dimensione qualunque). In
questo seminario si dimostrare la disuguaglianza di Prekopa-Leindler
partendo da risultati sul trasporto ottimo.
Referenze generali sull'argomento sono:
- H.J. Brascamp + E.H. Lieb: "On extensions of the Brunn-Minkowski
and
Prékopa-Leindler theorems...", J. Functional Analysis, 22 (1976),
366-389;
- M. Gardner: "The Brunn-Minkowski inequality", Bull. Amer. Math.
Soc., 39 (2002), 355-405.
Il teorema di struttura delle misure di
Young gradienti (Martino Fortuna, 20/12/2019)
Le misure di Young generate da
successioni di gradienti (di mappe da un aperto di R^n in R^m
equilimitate in W^{1,infinito}) hanno una struttura molto precisa: per
quasi ogni punto appartengono alle misure di probabilità sulle matrici
n x m date dalla chiusura (nel senso delle misure) delle distribuzioni
di probabilità associate ai gradienti di mappe Lipschitz dalla palla di
R^n in R^m con dato al bordo affine.
Utilizzando questo risultato si ottiene (facilmente) la dimostrazione
della semicontinuità debole in W^{1,infinito} per funzionali
integrali con integranda f(x,\nabla u) con f quasiconvessa nella
seconda variabile.
Una dimostrazione del teorema di struttura si trova in:
- F. Rindler: "Calculus of variations", Universitext. Springer
International, 2018.
Il controesempio di Šverák e applicazioni
(Mario Restrelli, 20/12/2019)
Vladimir Šverák ha dimostrato che la
convessità di rango uno non implica la quasiconvessità esibendo quasi
esplicitamente una funzione che è convessa di rango uno ma non
quasiconvessa:
- V. Šverák: "Rank-one convexity does not imply quasiconvexity",
Proc. Roy. Soc. Edinburgh Sect. A 120 (1992), 185-189.
Usando questa costruzione è possibile ottenere diversi risultati non
banali sulla quasiconvessità; nel seminario, oltre al risultato di
Šverák , verranno descritti i seguenti:
- J. Kristensen: "On the non-locality of quasiconvexity", Ann.
Inst. H. Poincaré 16 (1999), 1-13;
- S. Müller: "Quasiconvexity is not invariant under transposition",
Proc. Roy. Soc. Edinburgh Sect. A 130 (2000), 389-395.
Rilassamento del funzionale di Willmore per curve
(Mattia Freguglia, 8/1/2020)
La minimizzazione del funzionale di
Willmore per (la frontiera di) un dominio nel piano (noto anche come
funzionale delle curve elastiche) è particolarmente delicata per
la
mancanza di un setting "naturale", dove cioè il funzionale sia
semicontinuo e coercivo.
In questo seminario verrà discusso l'approccio per rilassamento
sviluppato in
- G. Bellettini + G. Dal Maso + M. Paolini: "Semicontinuity and
relaxation properties of a curvature depending functional in 2D", Ann.
Scuola Norm. Sup. Pisa Cl. Sci. (4), 20 (1993), 247-299;
- G. Bellettini + L. Mugnai: Characterization and representation of
the lower semicontinuous envelope of the elastica functional", Ann.
Inst. H. Poincaré Anal. non Linéaire, 21 (2004), 839-880.
Il teorema di semicontinuità di
Acerbi-Fusco
(Iacopo Ripoli, 14/2/2020)
In questo seminario si estende al caso W^{1,p}
il teorema di semicontinuità per funzionali quasiconvessi visto a
lezione nel caso p=infinito. Referenze:
- F. Rindler: "Calculus of variations", Universitext. Springer
International, 2018.
- B. Dacorogna: "Introduction to the calculus of variations",
Imperial College Press, London, 2004.
Formulazione di Kantorovich del problema
di trasporto ottimo
e teorema di Brenier (Marco Inversi, 28/2/2020)
Il problema del trasporto ottimo ammette una formulazione classica e
una formulazione rilassata dovuta a Kantorovich. L'esistenza di una
soluzione del problema di Kantorovich (cioè di un piano di trasporto
ottimale) è relativamente semplice, mentre l'esistenza di una soluzione
per il problema classico (cioè di una mappa di trasporto ottimale) è
stata dimostrata da
Y. Brenier per il costo quadratico.
Referenza:
- F. Santambrogio: "Optimal transport for applied mathematicians",
Progress in Nonlinear Differential Equations and their Applications,
87, Birkhäuser Boston, 2015.
La disuguaglianza di Korn
(Tommaso Cortopassi, 11/6/2020)
Data una mappa u da un aperto di R^d in R^d, indichiamo con Eu la parte
simmetrica della derivata, vale a dire la semisomma della matrice
gradiente di u e della sua trasposta. La disuguaglianza di Korn dice
che, sotto opportune ipotesi, una mappa
con derivata simmetrica Eu in L^p per qualche 1<p<infinito
appartiene
allo spazio di Sobolev W^{1,p}.
La dimostrazione per p=2 è elementare, ma in generale si basa su un
lemma di analisi armonica.
In questo seminario viene descritta la dimostrazione per p qualunque in
(1,+\infinito) e poi un esempio che mostra che la disuguaglianza di
Korn non vale per p=1:
- S. Conti + D. Faraco + F. Maggi: "A new approach to
counterexamples to
L^1
estimates: Korn's inequality, geometric rigidity, and...", Arch.
Ration. Mech. Anal. 175 (2005), 287-300.
Il principio di
concentrazione-compattezza (Daniel Saint-Geours, 11/6/2020)
In questo seminario viene esposto il principio di
concentrazione-compattezza di P.L. Lions ed una sua applicazione ad un
problema variazionale concreto. Referenze:
- P.-L. Lions: "The concentration-compactness principle in the
calculus
of variations I & II", Ann. Inst. H. Poincaré Anal. Non Linéaire 1
(1984), 109-145 & 223-283;
- L.C. Evans: "Weak convergence methods for nonlinear partial
differential equations", CBMS Regional Conference Series in
Mathematics, 74.
La versione "multi-fase" del teorema di
Modica-Mortola (Gabriele Bocchi, 7/12/2020)
Il teorema di Modica-Mortola sulla
Gamma-convergenza dei funzionali di Ginzburg-Landau scalari (o
funzionali di Cahn-Hilliard-van der Waals) ammette un'interessante
estensione al caso di fluidi con più di due fasi. Referenza:
- S. Baldo: "Minimal interface criterion for phase transitions in
mixtures of Cahn-Hilliard fluids", Ann. Inst. H. Poincaré Anal. Non
Linéaire 7 (1990), 67-90.
Esistenza di superfici minime e minimalità dell cono di Simons
(Matteo Stefanini, 16/3/2021)
In questo seminario si dimostra l'esistenza di ipersuperfici minime con
bordo assegnato utilizzando la teoria degli insiemi di perimetro
finito. Viene inoltre dimostrata la minimalità del cono di Simons, vale
a dire la superfice S in
R^8 di equazione |x|=|y|, dove i punti di R^8 sono indicati con (x,y)
con x, y in R^4. Questo cono è il primo e più noto esempio di
ipersuperficie minima singolare; la dimostrazione della minimalità
segue:
- G. De Philippis + E. Paolini: "A short proof of the minimality of
Simons cone", Rend. Semin. Mat. Univ. Padova, 121 (2009), 233-241.
Seminari non
assegnati:
La
disuguaglianza
isoperimetrica quantitativa in dimensione qualunque
Si tratta di esporre la dimostrazione
della disuguaglianza isoperimetrica quantitativa per insiemi in R^n
presentata nel lavoro:
- M. Cicalese + G. Leonardi: "Best constants for the isoperimetric
inequality in quantitative form", J. Eur. Math. Soc. (JEMS), 15 (2013),
1101-1129.
Flusso
gradiente
Dato un potenziale V su R^d (cioè una funzione a valori reali) il
"flusso gradiente" associato è
l'equazione differenziale x'= -\nabla V(x).
Questo concetto può essere esteso al caso in cui V è definito su uno
spazio di funzioni; un esempio significativo è
l'equazione del calore, che può essere vista come flusso gradiente del
funzionale di Dirichlet.
Il seminario riguarda la costruzione del flusso gradiente in ambito
astratto tramite una procedura di discretizzazione temporale e la
soluzione di una successione di problemi di minimo, la dimostrazione
dell'unicità nel caso in cui V è una funzione convessa (ma non
necessariamente derivabile) su R^d, e la coincidenza con la soluzione
classica (se quest'ultima esiste).