Matematica per Geologi

M.Novaga  - V.M.Tortorelli

 A.A. 2006/2007

Materiale didattico

PROVE FINALI
I APPELLO  :  PROVA SCRITTA venerdi 26 gennaio  ore 9-12 aula C Scienze della Terra
                      inizio prove orali lunedi 29 gennaio  ore 9 aula da stabilire
II APPELLO : PROVA SCRITTA venerdi  9  febbraio ore 9-12 aula C Scienze della Terra
III appello: PROVA SCRITTA lunedi  11 Giugno ore 9-12 aula  C Scienze della Terra
IV appello: PROVA SCRITTA lunedi  2 Luglio    ore 9-12 aula  C Scienze della Terra

V  appello: PROVA SCRITTA giovedi 6 Settembre  ore 9-12  aula C  Scienze della Terra
VI appello: PROVA SCRITTA venerdi 21 Settembre  ore 9-12  aula C  Scienze della Terra


PROVE IN ITINERE
1 prova   6-10-06  
 DVI , PDF   .  
2 prova  13-10-06  DVI , PDF   .  
3 prova  30-10-06  DVI , PDF   .  
4 prova  16-11-06  DVI , PDF   .
5 prova  30-11-06  DVI , PDF   .  
6 prova  09-01-07 DVI ,  PDF  .
7 prova  22-01-07  DVI , PDF   .


Esercizi

foglio 1, 3 ottobre 2006: DVI , PDF .
esercizi in classe 1, 5 ottobre 2006:
 DVI , PDF .
foglio 2  : DVI , PDF .
esercizi in classe 2, 12 ottobre 2006:
 DVI , PDF .
foglio 3  : DVI , PDF .
esercizi in classe 3, 20 ottobre 2006:
 DVI , PDF .
esercizi in classe 4, 26 ottobre 2006:
 DVI , PDF .
foglio 4  : DVI , PDF .

foglio 5  : DVI , PDF .
esercizi in classe 5, 24 novembre 2006:
    PDF .

esercizi in classe 6, 12 dicembre 2006:
      DVI , PDF .
foglio 6  : DVI , PDF .

foglio 7  : DVI , PDF .

foglio 8  : DVI , PDF . New

Fuori programma:
foglio 9  : DVI , PDF . New

   Teoria 

                    Coniche DVI , PDF .
                 
                   Continuita' DVI , PDF .  

              Differenziabilita' DVI , PDF .

               Integrali   PDF .

      Numeri complessi  DVI , PDF .New

                 Fuori programma:
  Equazioni differenziali  DVI , PDF .New


           

Appunti 

Formule trigonometriche: DVI , PDF .

Breve compendio sul determinante:
 DVI , PDF .

Diseguaglianza tra medie aritmetica e geometrica, numero e: DVI , PDF .


  3-10-06  lezione 1 (Tortorelli) Confronti tra grandezze, incommensurabilita' tra diagonale e lato del quadrato, numeri come riferimento assoluto: naturali, interi, razionali. L'equazione x^2=2 non ha soluzioni razionali. Il sistema dei numeri reali come riferimento per trattare  `processi a precisione infinita'. La successione dei reciproci dei naturali e' di Cauchy.
Notazioni: N, Z, Q, R, minore o eguale,appartenenza, inclusione, insieme vuoto, per ogni, esiste, modulo, n=2m, n=2m+1=2k-1
Definizioni:
multiplo, numero primo, regole per i numeri, modulo di un numero, massimo elemento di un insime, inclusione, assioma di completezza, successione di Cauchy, successione convergente a un numero reale.
Enunciati: fattorizzazione in primi, quadrato di un binomio (dim), diversi enunciati della diseguaglianza triangolare (dim), ogni successione di cauchy di numei reali converge ad un numero reale, equivalenza con l'assioma di completezza.
Esercitazione 1 5-10-06 (Tortorelli) Esercizi in classe 1. La successione dei reciproci dei naturali tende a zero.
A^2-B^2=(A_B)(A+B), A^n-B^n= (A-B)(A^{n-1} + ... A^^{n-k-1} B^k +... B^{n-1})
6-10-06 lezione 2 (Tortorelli) Le principali conseguenze dell'assioma di completezza e alcune definizioni rigorose, di noti concetti, che possono essere date grazie a questo assioma.
Notazioni:  R^3, R^2, radice ennesima, esponenziale reale, logaritmo, coppie ordinate, terne ordinate, ``ennuple'' ordinate, sup, inf, max, min, sin x, cos x.
Definizioni: insieme limitato, maggiorante, minorante, massimo, minimo, estremo superiore, estremo inferiore, successione crescente, successione decrescente, successione limitata, sottosuccessione, radice ennesima, esponenziale reale, logaritmo, piano e spazio cartesiani, semipiani, cerchio e circonferenza, settori circolari ed archi, area e volume secondo Peano-Jordan, ``pi-greco'' (\pi), seno e coseno di un numero (doppio dell'area del settore)
.
Enunciati: caretterizzazione di estremo superiore ed estremo superiore, equvalenza tra l'assioma di completezza e l'esistenza di estermo superiore ed inferiore di un insieme non vuot e limitato (cenno dim), una successione crescente (decrescente) e limitata ha limite e questo e' l'estremo superiore (risp. inferiore) dell'insieme dei suoi valori (dim), ogni successione limitata di numeri reali ha una sottosuccessione convergente, esistenza e unicita' della radice ennesima aritmetica di un numero non negativo, esistenza ed unicita' del logaritmo, i settori circolari hanno area secondo Peano-Jordan, per ogni numero reale x tra 0 e 2\pi vi e' un settore circolare del cerchio unitario con area eguale  ad x/2 .
10-10-06 lezione 3 (Tortorelli) ragionamento formale e insiemi definiti da proprieta', operazioni insiemistiche e loro significato, (e.g.  U_i {x: x^2+i=1} con i in N)  numeri interi, induzione (e.g. 2^n>n),  progressione geometrica, allineamenti decimali e conteggio, formula di Newton per le potenze di un binomio
Notazioni:   {x: p(x) e' valida}, p ==> q, [a,b], [a,b[, ]a,b[,]a,b], [a, + oo[, ]a, + oo[, ] - oo,c], ] -oo , c[, AUB, A \cap B, A\B,
U_A ... , U_i A_i .... , n!, (n su k),  Sommatoria, Produttoria
Definizioni: intervalli e semirette, distanza in R^3, palla cerchio circonferenza e sfera, implicazione come disgiunzione tra la negazione della premessa e  conseguenza ( (non p) o q), intersezione e unione di due o un numero finito di insiemi,  complemento relativo, unione ed intersezione di una famiglia  di insiemi, parte intera, insieme denso, n fattoriale come numero dei modi di ordinare n oggetti , fattore binomiale F_nk  come numero di modi di scegliere k tra n oggetti

Enunciati:  negazione per congiunzioni disgiunzioni e quantificatori, negazione dell'implicazione (dim), complemento relativo di unioni e di  intersezioni (dim),
i numeri naturali sono l'intersezione di (il piu' piccolo tra) tutti i sottoinsiemi dei reali  che hanno 0 come elmento e che se hanno x come elemento hanno anche x+1 come elemento:  
ogni sottoinsieme di numeri naturali ha minimo, principio di induzione (dim), 
i razionali sono densi nei reali, gli allineamenti decimali rappresentano successioni convergenti, ogni numero reale e' limite di un allineamento decimale (dim),
espressione ricorsiva del fattoriale (dim), significato di m^n e in particolare di 2^n di come disporre n oggetti in m scatole, F_(n+1)k= F_n(k-1) + F_nk (dim con il testimone), F_nk=F_n(n-k), F_nn=1, espressione di F_nk con i fattoriali  n!( k! (n-k)!)^{-1} (dim fissato un ordinamento di n oggetti  i primi k sono una scelta arbitraria  a meno di riordinamenti separati di questi k e degli n-k rimanenti),
formula di Newton per la potenza di un binomio (dim (a+b)^n ogni addendo dello sviluppo e' del tipo a^k b^{n-k}, fissato k un addendo di questo tipo si ottiene scegliendo a in esattamente k degli n fattori della potenza),
a=1+d>1 allora se n e' abbastanza grande  a^n > n (dim a^n > (n su 2) d^2= (n^2-n) d^2/2  )
Esercitazione 2  12-10-06 (Novaga) Esercizi in classe 2: conteggi, polinomi, trigonometria
Esercitazione 3  13-10-06 (Novaga) Esercizi: trgonometria, estremo superiore ed estremo inferioriore
17-10-06 lezione 4 (Tortorelli) confronto tra successione delle potenze, successione degli esponenziali, successione dei fattoriali e n^n, serie armonica e serie dei reciproci delle potenze, successioni divergenti, confronto, tasso di inetresse composto e numero  e.
Sistemi di riferimento nel piano e nello spazio
(e.g. fissare n+1 punti, ordinarli e considerare il primo come origine) identificazione tra una n-pla ordinata di numeri reali  e il punto  che si raggiunge partendo dall'origine con cammini paralleli agli assi  di ``lunghezze'' i dati numeri reali. Identificazione tra punti e traslazioni. Rette in forma parametrica e parallelismo. Trasformazioni lineari e matrici, una trasformazione lineare da R^m in R^n come  n-pla di trasformazioni lineari da R^m in R.
Notazioni:   (a,b), (x,y,z), (x_1 , ... , x_n),  R^n, U+ r V, notazioni per le matrici e prodotto righe per colonne,  colonne come coordinate dei trasformati del sistema canonico, M^{-1}, M^t
Definizioni: Numero e, vettori, somma di vettori, prodotto per numeri di vettori, regola del parallelogramma,  retta per un punto  parallela ad un vettore, trasformazione lineare da  R^m in  R^n, matrice associata ad una trasformazione in un sistema di riferimento, prodotto righe per colonne, matrce identita', matrce inversa. matrice trasposta

Enunciati:  dieseguaglianza di Bernoulli (dim), limiti di  n^k/ (1+d)^n, (1+d)^n/n!, n!/n^n (dim), divergenza serie armonica e delle serie dei reciproci delle potenze di esponente minore di 1 (dim), convergenza della serie dei reciproci dei quadrati (dim), criterio dei ``due carabinieri'', diseguaglianza tra media aritmetica e medi geometrica, la successione di  ``tasso di interesse composto'' x e' definitivamente crescente (dim), sua limitatezza (dim), il suo limite e'  e^x,  il limite di n^{1/n}.

Teorema fondamentale dell'algebra lineare, la matrce associata alla composizione di due trasformazioni e' data dal prodotto righe per colonne delle matrcie rispettivamente associate alle trasformazioni nel dato ordine (dim)
19-10-06 lezione 5  (Tortorelli) Arbitrarieta' del sistema di riferimento e basi, coordinate relative ad una base, dipendenza lineare nel piano ed allineamento con l'origine e proporzionalita' delle quattro coordinate (s(a,b) +t (c,d)=(0,0) se solo se  ad-bc=0), dipendenza lineare nello spazio e complanarita' con l'origine. cambiamenti di base, matrce di un cambiamento di base, come cambia la matrice associata ad una trasformazione lineare cambiando base.
Notazioni:   matrice associata ad un cambiamento di base
Definizioni: spazio con somma e prodotto per numero reale in astratto, insieme di generatori, combinazione lineare a coefficienti in  R, insieme di vettori linearmente indipendenti, forma parametrica di un k-piano per un punto in R^n   generato da k vettori linearmente indipendenti

Enunciati:  ogni vettore si puo' esprimere in modo unico come combinazione lienare degli elementi di una base, esistenza delle basi in astratto,  ogni base dello stesso  spazio ``ha lo stesso numero di elementi'' ,  coordinate di un vettore in una base C espresse con le coordinate dello stesso in una base B, la matrice associata al cambiamento di coordinate da una base B ad una base C e' quella che ha come colonne le coordinate nella base C degli elementi della base B (dim), M(B,C)  T(B) M(C,B)= T(C), la matrice associata al cambiamento da una base B ad una base C e' la matrice inversa di quella associata al cambiamento dalla base C alla base B (dim),
20-10-06 lezione 6  (Novaga) Segmenti in forma parametrcia e definizione di convessita'.
Esercitazione 4  20-10-06 (Novaga) Esercizi in classe terzo foglio, esercizi vari dal terezo foglio.
24-10-06 lezione 7  (Tortorelli) Distanza, norma, prodotto scalare e determinante: significato intuitivo della distanza euclidea basata sul Teorema di Pitagora, significato intuitivo del determinante basato sull'area orientata di un parallelogramma e sul volume orientato di un parallelepipedo.
Notazioni:  
Definizioni: distanza euclidea, norma e prodotto scalare in R^n
, determinante di matrici due per due e tre per tre, bilinerita', trilinearita', forme simmetriche ed alternanti.
Orientazione relativa di una base, rotazioni e riflessioni per rette passanti per l'origine nel piano, determinante di una trasformazione lineare, prodotto vettore nello spazio, area di un parallelogramma nello spazio.
Ortogonalita'.
Enunciati:  Proprieta' della norma euclidea e derivate per la distanza relativa: || P||>0 se P non nullo  (positivita'),  ||r P|| =|r| ||P|| (positiva omogeneita'), || P-Q||< || P||+||Q|| se P e Q sono line. indip. e vale l'eguaglianza se e solo se sono allineati con l'origine  tra i due (dis. triangolare) (dim).
Proprieta' del prodotto scalare: (P+rR| Q)= (P|Q)+ r(R|Q), (P|rR+ Q)= r(P|R)+ (P|Q) (bilinearita'), (P|Q)=(Q|P) (simmetria), (P|P) >0
se P non nullo (positivita'). (dim)
Le trasformazioni lineari a valori nella ertta sono tutti e soli i prodotti scalari per un assegnato vettore.
 |(P|Q)| < ||P|| ||Q||  se P e Q sono indip. e vale l'eguaglianza se e solo se sono linearmente dipendenti
 (diseguaglianza di  Schwarz)(dim)
Proprieta' dell'area con segno  di un parallelogramma orienatato: A(u+rw, v)=A(u,v)+rA(w,v) e A(u,rw+ v)=rA(u,w)+A(u,v) (bilinearita'), A(u,v)=-A(v,u) (alternante)
Analoghe proprieta' del volume con segno di un parallelepipedo orientato: trilinearita' ed alternante
Esiste un'unica forma (tri)bilineare e alternante nelle colonne di una matrice (tre per tre) due per due che vale 1 sulla matrice identica
       a      c
det                = ad-bc  (dim)
       b      d
Altre proprieta' del determinante:
- il determinante di una matrice e' eguale a quello della trasposta;
- il determinante della matrice data dal prodotto righe per colonne di due matrici e' il prodotto dei determinanti
   quindi il detreminante non cambia cambiando sistema di coordinate (detrminante di una trasformazione lineare )
- il determinante si annulla se e solo se le colonne sono vettori linearmente dipendenti
-La misura di Peano-Jordan di un parallelepipedo di vertici 0, P,Q, R,P+Q,P+R,Q+R, P+Q+R e'  |det(P,Q,R)|
 Se un sottoinsieme A dello spazio euclideo ha misura di Peano-Jordan e T e' una trasformazione lineare allora
 mis (T(A))=|det T| mis (A)
Area di un parallelogramma nello spazio di vertici (0,0,0), (a,b,c), (A,B,C),  (a+A, b+B  , c+C)=
         a     b   c      a   A
=[det                     b  B    ]^{1/2} = [ (aB-Ab)^2 + (Ac-Ca)^2 + (bC-Cb)^2]^{1/2}= || (a,b,c)X(A,B,C)|| =
         A    B  C      c   C
= radice della somma dei quadrati delle aree dei parallelogrammi proiettati ortogonalmente sui piani coordinati
Relazione tra prodotto scalare detrminante e prodotto vettore
      x  a   A
det y   b   B  = ((x,y,z)| (a,b,c,)X(A,B,C))
      z   c   C
Le trasformazioni (lineari) che mantengono le distanze con determinante positivo (rotazioni) sono rappresentate dall'azione sulle
                                a  -b
coordinate di matrici             con a^2 +b^2 =1
                                b    a  
Le trasformazioni (lineari) che mantengono le distanze con determinante negativo  (riflessioni) sono rappresentate dall'azione sulle
                                a   b
coordinate di matrici             con a^2 +b^2 =1
                                b   -a  

Per invarianza per rotazioni e traslazioni della misura di Peano Jordan si ha la relazione fondamentale

        |(P|Q)|
    __________  = cos POQ
      ||P|| ||Q||
 
Analogamente

        ||PXQ ||
    __________  = | sin POQ |
      ||P|| ||Q||
 Esercitazione 5  26-10-06 (Tortorelli) Esercizi in classe IV e III: piani e rette come luoghi di zeri, prodotto scalare e determinante, distanza di un piano e di una retta dall'origine.

Nota: i luoghi di zeri di prodoti scalari sono rette nel piano e piani nello spazio
27-10-06 lezione 8  (Novaga) Formula di Grassmann e regola di Cramer.
Notazioni:   rk, ker
Definizioni: determinante di una matrice quadrata, rango di una matrice per righe e per colonne come numero
massimo delle rispettive linearmente indipendenti, nucleo di una matrice
come dimensione dello spazio delle soluzioni di un sistema lineare omogeneo, (conseguentemente rango e nucleo di una trasformazione lineare)
Enunciati: il rango per righe e' uguale a quello per colonne ed e' uguale alla massima sottomatrice quadrata a determinante non nullo, sviluppo del determinante per righe o per colonne, metodo di sostituzione, formula di Cramer
Esercitazione 6  27-10-06 (Novaga) esercizi relativi agli argomenti della lezione 8.
Esercitazione 7  30-10-06 (Tortorelli) risoluzione degli esercizi della terza prova in itinere (gruppo D).
2-11-06 lezione 9  (Tortorelli) Funzioni come grafici: F(x)=1, F(x)=1+x^2/1+x^2, F(x)=1-x/1-x, funzioni tra insiemi finiti, successioni come funzioni, funzioni vettoriali a valori in  R^n come ennuple di funzioni a valori in R , funzioni lineari e affini,  immagine, preimmagine, dominio, codominio, iniettivita', surgettivita', bigettivita'. Interpretazione della formula di Grassmann con i concetti di immagine, preimmagine e dominio, iniettivita' e surgettivita' di funzioni lineari ed interpretazione funzionale dei sistemi lineari. Vari esempi: Ker ax+by = Graf -ax/b = Im (-bt , at), 0<x ----> x^2 e' iniettiva,
l'immagine di (cos t , sin t)  e' una circonferenza il suo grafico un'elica cilindrica.
Iniettivita' come unicita'
di un'eventuale soluzione di un' equazione con termine noto generico.
Surgettivita' come esistenza della soluzione di un' equazione con termine noto generico.
Notazioni:  AxB, AxBxC, identificazione tra (a, (b,c)) e (a,b,c) ... , C^{-1}, y=f(x), f^{-1}(D) preimmagine, Im_G f, f(G) immagine, f |_G
Definizioni: prodotto cartesiano di insiemi, grafico, insieme di coppie inverso, dominio, codominio, restrizione
, immagine, preimmagine, iniettivita', surgettivita', bigettivita', inversa di una funzione:  radici aritmetiche dispari, log, inverse di restrizioni: artan, arsin, arcos, radici aritmmetiche pari
Enunciati: il numero delle funzioni iniettive da un insieme con m elementi ad uno con n elementi se m non e' piu' piccolo di n e'
m(m-1)...(m-n+1) (dim).
 Se f e' lineare da R^m in  R^n : la preimmagine di {(0, ....0)} e' un sottospazio di  R^m detto nucleo di Ker f, l'immagine di f e' un sottospazio di  R^n , il grafico di f e' un sottospazio di  R^{m +n}, se e' surgettiva allora m non e' piu' piccolo di n e il rango della matrice associata e' n, se e' iniettiva allora n non e' piu' piccolo di m e il Ker ha dimensione 0.
 Una funzione e' iniettiva se e solo se la sua inversa e' una funzione.
3-11-06 
lezione 10 
(Tortorelli)  Funzioni lineari e affini,  immagine, preimmagine, dominio, codominio, iniettivita', surgettivita', bigettivita'. Interpretazione della formula di Grassmann con i concetti di immagine, preimmagine e dominio, iniettivita' e surgettivita' di funzioni lineari ed interpretazione funzionale dei sistemi lineari. Cammini come funzioni di una variabile reale a valori in  R^n, un grafico in una variabile e' l'immagine di una cammino.
Composizione di funzioni, funzione identita', matrce identita'.
Polinomi, funzioni razionali in piu' variabili reali.
Funzioni (a valori) reali di una variabile (reale): le principali funzioni e le loro inverse. Andamento di una funzione, segno del rapporto incrementale e significato geometrico come coefficinete angolare della retta secante il grafico nei due punti.
Argomento euristico di come dai coefficienti angolari delle tangenti all'immagine di un cammino si risale al coefficiente angolare delle secanti.
Necessita' di una definizione di limite per esprime il concetto di retta tangente e studiare l'andamento di una funzione studiando il segno dei coefficienti amgolari delle tangenti.
Notazioni:   rf^{-1}, gof, f(t)=(f_1 (t), ... , f_n (t))
Definizioni:
grafico, insieme di coppie inverso, dominio, codominio, restrizione, immagine, preimmagine, iniettivita', surgettivita', bigettivita', inversa di una funzione, identita' su un insieme. Funzioni convesse (con sopragrafico convesso).
Proiezioni canoniche. Camini.
Funzioni crescenti, decrescenti su un intervallo, rapporto incrementale.
Enunciati: le funzioni affini  crescenti sono quelle il cui grafico e' una retta con coefficiente angolare non negativo.
7-11-06 
lezione 11 
(Tortorelli) Riassunto e schema dei principali concetti introdotti nelle precedenti lezioni.
Limite di una funzione vettoriale di piu' variabili: |segno di x|,   xy/(x^2+y^2)
Derivata in un punto  di una funzione di una variabile reale anche a valori in R^n e loro interpretazione geometrica:
derivata ed approssimazione lineare.
Utilizzo delle derivate per lo studio dell'andamento di grafici: enunciato del teorema di Lagrange.

Regole di derivazione.
Regola della catena e notazione di Leibniz.
Notazioni:   f(Q)---> L se Q--->P con Q in A, lim_{Q-->P, Q in A} f(Q)=L, f ' (x_0), dy/dx , df(x)/dx |x=x_0 (notazione di Leibniz), notazioni per le derivate parziali.
Definizioni: definizione di limite per funzioni di m variabili reali a valori in
R^n:
sia f definita su A, P approssimabile con elementi di A (vi e' Q_n in A per cui Q_n --> P per n -->+oo)
p.o. e>0 esiste r>0 per cui
se Q\not = P e Q in A e dist (Q,P)< r allora
dist (f(Q), L)< e.
Derivata, derivata destra derivata sinistra di un cammino in un punto di un intervallo, derivata di una funzione reale.
Retta tangente all'immagine di un cammino (cammino iniettivo e derivata non nulla ), retta tangente al grafico di una funzione reale.
Funzione derivata.
Derivate parziali.
Enunciati:
f(Q) ---> L ( Q-->P) se e solo se || f(Q)-L||-->0 ( Q-->P) se e solo se  f_1(Q) --> L_1, ... , f_n(Q) --> L_n  ( Q-->P).
Approssimazione lineare: f(x)= f(x_0) + a (x-x_0) + r   ,   a =f '(x_0),  r/(x-x_0) --->0 per x --->x_0 (dim),
La derivata di un cammino e' il vettore che ha come componenti le derivate delle funzioni componenti.
Se una funzione ha derivata in un punto allora ha limite in quel punto eguale al suo valore (dim).
Teorema di Lagrange per grafici e per curve piane con derivata non nulla, controesempio per curve nello spazio.
Una funzione con derivata non negativa (non positiva) in un  intervallo e' crescente (decrescente) in quell'intervallo.
Le funzioni derivabili in un punto sono uno spazio vettoriale e la derivazione un funzionale lineare, derivata di un prodotto ed esemplificazione algebrica, derivata del reciproco e del rapporto, derivata dell'inversa ed esemplificazione geometrica, derivate di costanti di polinomi (dim), derivate delle funzioni trigonometriche (dim), derivata dell'esponenziale e peculiarita' della base  e. Derivata della composizione e regola della catena
9-11-06 lezione 12  (Tortorelli) Tangente ``locale`` all'immagine di un cammino :
se x ---> f(x) =(f_1 (x), f_2 (x) ... ), a< x<b, e' un cammino con f '(t) non= (0,0 ... ), a< t< b,  la retta immagine del cammino affine 
s ---> f(t) +s f '(t) (passante per f(t) e parallela a  f '(t)) e' tangente all'immagine del cammino  ristretto a un intervallo abbastanza piccolo centrato in t.
Divergenza di funzioni e limiti all'infinito.
Le principali proprieta' delle funzioni, vettoriali di piu' variabili reali, continue: teoremi di esistenza di zeri e di punti estermali.
Le principali proprieta' delle funzioni convesse.
Notazioni:  f(x) ---> L se  x---> + oo, - oo; f(x) ---> + oo , - oo ; f '' . 
Definizioni : limiti all'infinito in una variabile, funzioni divergenti. Funzione continua in un punto:
se A e' un sottoinsieme del dominio di una funzione vettoriale f di piu' variabili reali , e se x in tale  dominio e' approssimabile con punti di A diversi dallo stesso da f(t) ---> f(x), per t -->x, t in A segue che la restrizione della funzione ad A e' continua in x.
Funzione continua su un insieme: funzione che rstretta all'insieme e' continua in tutti i suoi punti.
Sottoinsieme di  R^n chiuso (per successioni), sottoinsieme limitato.
Funzioni continue in un punto in ogni direzione ma non continue nel punto.
Derivata seconda .Funzioni convesse.
Enunciati:
 Teorema degli zeri, una funzione reale definita e continua su un intervallo assume su tale intervallo tutti i valori strettamente compresi tra estremo superiore ed estremo inferiore dell'immagine dell'intervallo.
Per un sottoinsieme C di  R^n  limitato e chiuso da ogni successione di suoi elementi x_n si puo' estrarre una sottosuccessione x_{n_k} convergente (Teorema di Bolzano-Weierstrass),  l'immagine di un  insieme limitato e chiuso con una funzione continua su di esso e' un insieme limitato e chiuso, una funzione a valori reali continua su un insieme limitato e chiuso ammette una valore massimo e in valore minimo su tale insieme (Teorema di Weiestrass).
Permanenza del segno nei limiti e per le funzioni continue (dim).
Le preimmagine di chiusi mediante funzioni continue sono chiusi relativi: A sottoinsieme di R^m, f :A ---> R^n continua su A, D chiuso in R^n  allora esite C chiuso inR^m per cui f^{-1}(D)= A intersecato C.
Composizione di funzioni continue e' continua, il reciproco di una funzione continua non nulla e' continuo (dim). le funzionmi lineari sono continue (dim), le funzioni bilineari sono continue, i polinomi sono continui, le funzioni elementari sono continue ove
definite.
Una funzione e' convessa (epigrafico convesso) se e solo se  il suo grafico sta sotto le corde con estremi su di esso
(f(s x+(1-s)y)<_= sf(x)+(1-s)f(y) , s in [0;1]) se e solo se il suo grafico sta sopra  i complementari di tali corde se e solo   sono convesse le sue restrizioni a rette parallele agli assi coordinati. Un funzione di variabile reale e' convessa se e solo se i rapporti incrementali di centro fissato sono crescenti. Una funzione derivabile in un intervallo e' convessa se e solo se il suo grafico sta sopra le rette a lui tangenti (f(x) =_> f(y) + f '(y) (x-y)) se e solo se la funzione derivata prima x ---> f ' (x) e' crescente.
Una funzione derivabile due volte in un intervallo e' convessa se e solo se  f '' e' non negativa.
Esercitazione 8  10-11-06 (Novaga) studi di funzione in una variabile.
14-11-06 
lezione 13 
(Tortorelli)
Definizioni : parametrizzazione, sistema di coordinate, sistema di coordinate locali.
Enunciati:  Crirteri di sostituzione dei limiti: funzione esterna continua nel valore limite altrimenti funzione interna diversa dal valore limite in punti abbastanza vicinie  diversi dal punto limite.
Un funzione continua su un intervallo a valori reali e' iniettiva se e solo se e' monotona nel caso la sua inversa e' continua.
Esercitazione 9  14-11-06 (Tortorelli) Esercizi su surgettivita', iniettivita', teorema degli zeri, coordinate non lineari, coordinate polari, coordinate sferiche e cilindriche. Controesempi alla continuta' dell'inversa di una funzione continua, alla sostituzione nei limiti.
17-11-06 lezione 14  (Novaga) richiamo dei limiti in piu` variabili e continuita`, piano tangente al grafico, differenziabilita` e  relative proprieta` in due variabili.
Definizioni : derivate parziali, gradiente, differenziale,  punto stazionario e max/min
Enunciati:
una funzione con derivate parziali continue e' differenziabile, il vettore gradiente se non nullo e' ortogonale ai cammini di egual livello, regola della catena derivata di funzione composta
21-11-06 lezione 15  (Tortorelli) richiamo della differenziabilita'  in due variabili e differenziabilita' di funzioni vettoriali di piu' variabili. Esempi di funzioni con tutte le derivate direzionali in ogni punto ma non differnziabili in un punto: f(x,y)=xg (y/x^2) con
 g(t) = h(t) h(1-t) e h(t) = e^{-1/t^2} per t>0 e nulla altrimenti (sua derivabilita').
Intrepretazione geometrica del gradiente quando non nullo come direzione di massima crescita e normale alle tangenti all'iniseme di livello.
Differenziabilita' di  funzioni affini e differenziabilita' del prodotto,
la regola della catena e la composizione di differenziali con prodotto righe per colonne delle matrici delle derivate parziali.
Gradiente e derivate direzionali.
Tangenti a (restrizioni di) luoghi di zeri e a immagini (di restrizioni) come (traslati) di luoghi di zeri  e rispettivamente immagini dei differenziali.
Definizioni : derivate direzionali, differenziabilita' di una funzione vettoriale di piu' variabili, ``piano tangente al grafico'', gradiente,
Notazioni:  d_p f, notazione per derivata direzionale, notazione per gradiente
Enunciati:  teorema del differenziale totale, regola della catena e differenziale della funzione composta come composizione di differenziali d_p gof= d_f(p) g d_pf, teorema del rango e tangenza a immagini, teorema del Dini delle funzioni implicite per funzioni reali di  due variabili e suo corollario riguardo la retta tangente ad un insieme di livello

23-11-06 conclusione lezione 15
Corollario del teroema delle funzioni implicite generale: se f: R^{h+k} --> R^h e differenziabile con continuita' e il rango della matrice delle sue derivate parziali in un punto P e' massimo h, cioe'  dim Im d_P f = h, allora vi e' un R per cui
{x: f(x)= f(P)} intersecato B(P,R) ha k-piano tangente dato dal luogo di zeri affine d_P f (x-P) +f(P)=0
28-11-06 enunciato: teorema di invertibilita' locale come caso limite del teorema del rango e del teorema delle funzioni implicite.

Esercitazione 10  23-11-06 (Tortorelli) esercizi ed esempi su tangenti a superficie in forma parametrica e come luoghi di zeri.
Esercitazione 11  24-11-06 (Novaga) esercizi in classe 5:
Esercitazione 12  28-11-06 (Tortorelli) esercizi in classe 5: tangenti, derivate di funzione implicita, mappe conformi, proiezione stereografica
1-12-06 lezione 16  (Novaga) Formula di Taylor con resto di Peano per funzioni di una variabile reale, i criteri dell'Hospital, formula di Taylor del secondo ordine per funzioni di piu' variabili.
5-12-06 lezione 17  (Tortorelli) sviluppo di Taylore con resto di Lagrange, approssimazioni piu' che lineari, uso dello sviluppo di Taylor per i limiti. Sviluppo di Taylor al secondo ordine per funzioni di piu' variabili,  ricerca di massimi e minimi: metodi diretti, metodi indiretti, condizioni necessarie e condizioni sufficienti per punti di massimo o minimo relativi.
Definizioni : sviluppo di Taylor di dato centro e di grado n, polinomio di Taylor di grado n e di dato centro, forma bilineare associata ad una matrcice quadrata, forma quadratica associata ad una matrice (polinomi omogenei di grado 2 in n variabili), differenziale secondo, matrice delle derivate seconde, punto di massimo e minimo relativo
Notazioni:   o(B) O(B), d^2_p f, D^2f(p),  ^tvMu, vMu
Enunciati: unicita' dello sviluppo di grado n per una funzione n volte derivabile in un punto, resto di Lagrange  (dim),  sviluppi di  sin x in 0,  sin x  in 1, e^x in 0, log x in 1, log (1+x) in 0,  calcolo di sviluppi di funzioni composte usando l'unicita',  formula di Taylor  al secondo ordine per funzioni di due variabili  (dim : usando lo sviluppo in una variabile, il teorema di Cauchy e la definizione di differenziabilita' di funzioni vettoriali) esemplificazione nel caso di due e di tre variabili,  in un punto di minim o relativo interno una funzione due volte differenziabile ha differenziale nullo e forma quadratica associata alla matrice delle derivate seconde non negativa, se una funzione due volte differenziabile in un punto ha diffrenziale nullo e forma quadratica associata alla matrice delle derivate seconde sempre strettamente positiva allora il punto e' di minimo relativo.
7-12-06 lezione 18  (Tortorelli) Sunto: sviluppo di Taylor al secondo ordine in piu' variabili con le derivate direzionali, forme quadratiche matrici simmetriche: s_11 u_1^2 + .... s_nn u_n^2 + 2s_12 u_1 u_2 + .... 2s_ij u_iu_j + .... s_n-1 n u_n-1u_n  i<j.
Condizioni di convessita', come cambiano le ennuple se intese come punti o se intese come funzionali lineari, come cambiano le matrci se intese come trasformazioni lineari o se intese come forme bilineari.
Problema max e min relativi <- segnatura di una forma quadratica = segno degli autovalori =segno delle radici di un polinomio di una variabile, segno degli autovalori e segno dei coefficienti del polinomio caratteristico nel caso  n=2.
Definizioni : autovalori soluzioni det (zId-M)=0, autovettori ker (zId -M), polinomio caratteristico di una matrice:
det(zId -M), traccia di una matrcie quadrata M: m_11+ ... +m_nn
Notazioni : sv
Enunciati : una funzione due volte differenzabile se ha forma quadratica delle derivate seconde non negativa  in un intorno di un punto p ove il differnziale e' nullo ha uin p un punto di minimo relativo (dim); una funzione una volta differenziabile su un convesso e' convessa se esolo se `` sta sopra ogni suo piano tangente''  f(x) >_=  f(p) + d_p f( x-p):
ne segue che se una funzione convessa ha differenziale nullo in un punto allora quel punto e di minimo assoluto
(f(x) >_= f(p)).
una funzione due volte differnziabile (su un insiem convesso) e' ivi convessa se e solo se in ogni punto la forma quadratica delle derivate seconde e' non negativa.
- Teorema fondamentale sulle forma quadratiche o di diagonalizzazione delle matrici simmetriche:
prima versione: dato  un polinomio omogeneo P di secondo grado nelle coordinate cartesiane x_1 ... x_n vi e' un sistema di coordinate cartesiane y_1 ...y_n in cui P(x_1 ... x_n)= a_1 y_1^2 +.... +a_n y_n^2
seconda versione: data una matrice simmetrica S vi e' una matrice ortonormale V per cui  ^tV SV e' una matrice diagonale
                           | a_1 0   ...  0 ... 0|
                           | 0    a_2  0   ...  0|
                           | 0 ...  0   a_3 ... 0|  
                           | ... .....  ... ... ..... |
                           | 0    ...  ...   0 a_n|
terza versione: se una funzione lineare si rappresenta con una matrcie simmetrica vi e' una base ortogonale di autovettori.
Corollario: una forma quadratica e' definita non negativa se e solo se gli autovalori della matrice simmetrica associata sono tutti non negativi (dim).

- Coefficienti del trinomio di secondo grado  z^2 + A z + B: A = - somma radici, B =prodotto radici

      | z 0  |     | a b |
det |        |  -  |      | =z^2 -(a+c) z + ac-b^2 = z^2 - Traccia matrice z + Determinante matrice=z^2- somma autov z+prod autov.
      | 0  z |     | b c |

Per una funzione di due variabili con gradiente nullo in p e con forma  delle derivate seconde in p con determinante non nullo:
     se il determinante e' negativo p e' un punto di sella
     se il determinante e' positivo:
                                             con traccia positiva  allora  p e' pto di minimo relativo
                                             con traccia negativa allora p e' pto di massimo relativo
 - In generale si osserva che il polinomio caratteristico di una matrice e':
                                           det (zId -M) z^n =  z^n - tracciaM z^{n-1}  + ... + (-1)^n det M
 - Qualsiasi cambiamento di cooordinate lineare lascia inalterati la traccia e il determinante delle due matrici associate ad un funzione lienare : det M = det N^{-1} M N, tra M = tra N^{-1} MN
12-12-06 lezione 19  (Tortorelli) Sunto: Problema max e min relativi <- segnatura di una forma quadratica = segno degli autovalori =segno delle radici di un polinomio di una variabile, segno degli autovalori e segno dei coefficienti del polinomio caratteristico nel caso  n=2.
Segno delle n radici di un polinomio monico di grado n, espressione dei coefficienti di un polinomio monico di grado n il termini di somme alterne dei prodotti delle radici. Criterio dei segni dei minori  principali crescenti.
Strategia generale per la ricerca di massimi e minimi assoluti: esistenza,
considerazioni dirette
o confronto dei valori nei punti critici (eventuale studio della segnatura delle derivate seconde), nei punti di non differenziabilita', nei punti del bordo.
Valori estremali con vincoli con parametrizzazioni e con luoghi di zeri: metodo dei moltiplicatori di Lagrange  in codimensione 1.
Definizioni :
Notazioni :
Enunciati :  in un polinomio monico a coefficienti reali di grado n, con somma delle molteplicita' delle radici eguale ad n
contando le radici con la loro molteplicita' r_1, r_2 .... r_n il coefficiente del termine di grado n-k e'
(-1)^k somma dei prodotti di k tra gli r_1 .... r_n; il polinomio caratteristco det(zId -S) di una matrice simmetrica S e' monico di grado n e il cofficiente del termine di grado n-k e'  (-1)^k somma dei determinanti delle sottomatrici kxk sulla diagonale principale;
una matrice simmetrica S e' non negativa se e solo se i coefficienti del polinomio cartteristico sono di segno alterno
una matrice simmetrica S e' non positiva se e solo se i coefficienti del polinomio cartteristico sono dello stesso segno
una matrice simmetrica S e' strettamente positiva se e solo se detS \not=0 e i coefficienti del polinomio cartteristico sono di segno alterno
una matrice simmetrica S e' strettamente negativa  se e solo se detS \not=0 e i coefficienti del polinomio cartteristico sono dello stesso segno
                                                                                                                 | S_11  S_12 |
una matrice simmetrica S e' strettamente positiva se e solo se  S_{11}>0, det |                   | >0, .... , det S>0
                                                                                                                 | S_12  S_22 |
                                                                                                                                                                                         
                                                                                                                 | S_11  S_12 |
una matrice simmetrica S e' strettamente negativa se e solo se  S_{11}<0, det |                   | >0, .... , (-1)^n det S>0
                                                                                                                 | S_12  S_22 |                                                                                                                                                                                                                                            Per una funzione differenziabile il  gradiente non nullo e' ortogonale agli insiemi di livello e la funzione cresce nella sua direzione(dim); se un insieme di livello di una funzione differnziabile con gradiente non nullo e' trasversale ad un luogo di zeri  regolare i punti di intersezioni non possono essere ne di massimo ne di minimo relativo (dim); un vettore e' ortogonale allo spazio orogonale di un altro vettore se e' multiplo di quest'ultimo; i punti di {x: g(x)=0} in cui una funzione f assume valori di estermo relativo su {x: g(x)=0} sono da cercare tra:
i punti ove f non e' differenziabile,
i punti nell'intorno dei quali  g non e' differenziabile con continuita',
i punti in cui si annulla il differenziale di g,
e i punti P nell'intorno dei quali g e' differenziabile con continuita'
                                                       |  gradf (P)= m grad g(P)                                                                                                           per cui vi e' un numero m   |   grad g(P)\not=0                   (dim)                                                                                                                                      |  g(P)=0                                                                                                                     ovvero i punti ove si annulla il differenziale di L(P,m)= f(P)- m g(P).
Nel caso in cui f(tx)=t^a f(x), h(tx)=t^a h(x), h differenziabile con continuita' tranne al piu' nell'origine,  valendo le relazioni <x|grad f(x)> =a f(x), <x|grad h(x)> =a h(x), posto g(x)=h(x)-1, il massimo e il minimo di tali m sono il massimo e il minimo di f su {x: h(x)=1} (dim)                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            
Esercitazione 13  12-12-06 (Tortorelli) x^4+2x^3y natura punti critici interni a x^4+y^4<1, impostazione dello studio qualitativo dei punti di estremo sul bordo: esplicitando il bordo e con i moltiplicatori di Lagrange.

14-12-06 lezione 20  (Tortorelli) Il teorema dei moltiplicatori di Lagrange ed eseplificazioni: genericamente l'intersezione di due superficie e' una curva il cui ortogonale e' un piano generato dalle rette ortogonali alle due superificie, la tangenza di una superficie ad una curva e' equivalente al fatto che la sua normale giaccia nel piano normale alla curva. Il gradiente non nullo di un luogo di zeri e' ad esso ortogonale.
Enunciati :  siano f: A---> R e g: A ---> R^k due funzioni differenziabili con continuita' in un aperto A di R^n se P e':
- un punto di massimo o minimo relativo di f su {x in A: g(x)=0}
- il rango di d_P g e' massimo
allora
{x: f(x)=f(P)} e' tangente in P a {x: g(x)=0} cioe' in termini di ortogonali
vi sono m_1 .... m_k per cui:                                                                 grad f(P)= m_1 grad g_1(P)+ ....+m_kgrad g_k(P)

Quindi per i punti di {x: g(x)=0} in cui una funzione f assume valori di estermo relativo su {x: g(x)=0} sono da cercare tra:
-i punti ove f non e' differenziabile,
-i punti nell'intorno dei quali  g non e' differenziabile con continuita',
-i punti in cui il differenziale di g non ha rango massimo,
- e i punti P nell'intorno dei quali g e' differenziabile con continuita'
                                                        |  grad f (P)= m_1 grad g_1 (P) + ....+m_kgrad g_k(P)                                                      per cui vi e' un vettore m in R^k  |    rango d_P g  massimo                                                                                                                                                     |  g(P)=0                                                                                                                     ovvero i punti ove si annulla il differenziale di L(P,m)= f(P)- (m |g(P)).
Esercitazione 14  19-12-06 (Tortorelli) sesto foglio di esercizi in classe su: polinomio di Taylor, massimi e minimi, segnatura di forme quadratiche, moltiplicatori di Lagrange, segno del mmoltiplicatore.
Esercitazione 15  9-01-07 (Novaga) svolgimento esercizio della sesta prova in itinere.
11-01-07 lezione 21 (Novaga) Misura di Peano-Jordan nel piano ed integrale di Riemann in una variabile, area del sottografico e misurabilita' con frontiera nulla
12-01-07 lezione 22   (Novaga) Teorema fondamentale del calcolo integrale, primitive e funzioni integrali, primitive elementari, integrazione per parti e per sostituzione
Esercitazione 16  12-01-07 (Novaga) esercizi su integrali di una funzione in una variabile.
16-01-07
lezione 23   
(Tortorelli) Integrali e misura in piu' dimensioni, integrali non orientati su curve e superficie.
Notazioni :
Definizioni : misurabilita' alla Peano-Jordan per domini limitati  e integrabilita' alla Riemann di funzioni limitate  in piu' variabili, sommabilita' in senso generalizzato alla Riemann, integrali iterati, lunghezza e integrale non orientato per curve regolari a tratti,
area e integrale non orientato per superficie, elemento di lunghezza e d'area, integrale di funzioni vettoriali, baricentri
Enunciati : una funzione limitata non negativa e' Riemann integrabile su un n-rettangolo se e solo se il suo sottografico e ' Peano-Jordan misurabile nel caso la misura del sottografico e' eguale all'integrale;  le funzioni continue e limitate sono Riemann integrabili su unioni, intersezioni finirte e differenze di sottografici di funzioni continue con una variabile in meno; le funzioni sommabili sono uno spazio vettorilae e l'integrale e' una funzione lineare su di esso; il minimo e il massiomo tra due funzioni sommabili e' sommabile; l'integrale di una funzione sempre maggiore di un'altra e' maggiore dell'integrale della piu' piccola; diseguaglianza triangolare; unione intersezione finite e differenza di insemi misurabili in senso generalizzato lo e'; proproieta' di additivita' della misura e dell'integrale; invarianza per translazioni; teorema di Fubini Tonelli e riduzione ad integrali iterati; cambiamento di variabile negli integrali multipli (motivazione intuitiva con approssimazione dei rettangoli curvilinei con i parallelogrammi tangenti); cambiamneto di variabile orientato per integrai in una variabile; invarianza rispetto acambiamenti di parametrizzazione degli integrali non orientati per curve e superficie; formule di Guldino.
Esercitazione 17  18-01-07 (Tortorelli) Esercizi 2 e 3 del VII foglio su primitive e integrali in una variabile.
Esercitazione 18  19-01-07 (Tortorelli) Esercizi 4, 5, 13 del VII foglio su integrali generalizzati in una variabile e area di superficie.

CALENDARIO ESAMI:    



PRIMA PROVA FINALE        26 gennaio 2007 9-12 aula C ;   
SECONDA PROVA FINALE  9 febbraio 2007 9-12 aula C
;
TERZA PROVA FINALE      1 ;

QUARTA PROVA FINALE   1 ;   
QUINTA PROVA FINALE    1 
;
SESTA PROVA FINALE       2 ;