SAPERE UNA COSA SOLA

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Intanto Socrate continuava la trionfale carriera di pensatore, filosofo, insegnante e polemista, sempre basata sul punto fondamentale della sua teoria; cioe'saper egli una cosa soltanto: di nulla sapere.

Come sempre accade, cominciarono le invidie dei concorrenti.

C'era un altro filosofo, Pirrone, lo scettico, al quale il successso di Socrate non andava propio giu'. Costui, nemico dichiarato della gloria, cercava il punto debole per colpire il collega. Ma come colpirlo nelle sue teorie, se Socrate professava di nulla sapere? Trattarlo da ignorante? Smascherarlo come tale? Egli per primo si proclamava ignorante e questo insegnava. Era riuscito a trasformare l'ignoranza in materia di insegnamento. Un furbo di tre cotte. Stava in una botte di ferro, con gran rabbia dei colleghi. D'altra parte Pirrone era andicappato dalle proprie teorie. Egli professava il principio secondo cui dobbiamo dubitare di tutto. Come poteva applicarlo alle teorie socratiche senza implicitamente fare un elogio del rivale? Difatti avrebbe dovuto mettere in dubbio il fatto che Socrate non sapesse nulla.

Ma finalmente, pensa e ripensa, Pirrone ebbe il lampo di genio. Affronto' Socrate.

"Tu" gli disse "sostieni che sai una cosa sola: di nulla sapere."

"Precisamente"

"Ma, se non sai nulla, non sai nemmeno questa cosa."

Socrate rimase tramortito. Era vero. Non sapeva nemmeno questo. Ma questo lo sapeva. Allora non era vero che non sapeva nulla . Tutto l'edifizio della sua cultura scricchiolava. L'unica sua nozione andava a farsi benedire.

Forse avrebbe dovuto modificare cosi'la propria sentenza: "Noi sappiamo una cosa sola: di sapere soltanto questa cosa".

Ma gli avrebbero domandato:

"Quale cosa?".

"Di sapere una cosa sola."

"Ma quale ?"

"Questa."

E nessuno avrebbe capito niente. Del resto,altro e' dire che non si sa nulla altro che si sa una cosa soltanto. Questa unica cosa guasta tutto.

Ando' a finire che lo misero sotto inchiesta. Fu il crollo del mito.

"Ben fatto," dissero molti "era riuscito per tanti anni a darla a bere."

Lo condannarono a bere la cicuta.

Socrate mori' sereno come'era vissuto. E piu' che mai convinto di sapere una cosa sola: che sapeva soltanto questa cosa.

Volavano le nottole intorno al Partenone.

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Achille CAMPANILE: " VITE DI UOMINI ILLUSTRI".

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Sa che sa, se sa, chi sa,

Che se sa, non sa, se sa:

Chi sol sa, che nulla sa,

Ne sa di piu' di chi ne sa.

Ferdinando GALIANI, Libretto dell'opera buffa: "Socrate immaginario".

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Esercizio: Dimostrare che Socrate sapeva di sapere un'infinita' numerabile di cose.